Porti
genova
19 luglio 2016
Ottolenghi interessato al Terminal Rinfuse di Genova
19 luglio 2016 - genova - Terminal Rinfuse Genova (Trg) sarebbe in trattativa con il Gruppo Pir della famiglia Ottolenghi che, tra le altre società, annovera la Docks Cereali di Ravenna, primo terminal rinfuse secche del Mediterraneo, e che a Genova controlla la società di depositi costieri per prodotti petrolchimici Superba, bacino di Multedo. Lo riferisce il The Meditelegraph.
"Mentre la capogruppo di Trg, la Ice Holding della famiglia Ascheri - si legge nell'articolo - è in attesa dell’omologa al concordato preventivo da parte del tribunale di Genova, prevista per la fine di settembre, il terminal rinfuse genovese risulta in bonis e sta riplasmando le strategie dopo la perdita del traffico di carbone, a seguito della chiusura della centrale Enel alle sue spalle (-300 mila tonnellate di merce l’anno).
Benché quattro fonti qualificate differenti confermino al Secolo XIX-The MediTelegraph che in effetti Pir e Trg stanno valutando una collaborazione, ma che tutto si colloca in un’ottica «potenziale», la prospettiva per Genova sarebbe quella della creazione di un polo rinfusiero forte, tutto concentrato nel bacino della Lanterna, sotto la regia di Pir: insieme alla società Carmagnani, la Superba del gruppo Pir non ha infatti mai rinunciato allo spostamento del compendio da Multedo alle aree che nel 2020 dovranno essere riconsegnate da Enel all’Autorità portuale, una volta ultimata la dismissione della vecchia centrale che proprio in questi giorni riceverà il suo ultimo carico di carbone.
Pir quindi disporrebbe di un’area per le rinfuse liquide insieme a Carmagnani (concessione ex Enel con Ponte ex Idroscalo, su cui il gruppo investirebbe 35 milioni di euro); più un’area per le rinfuse solide insieme a Trg sui Ponti San Giorgio e Rubattino.
Tutto ancora «potenziale», specificano in banchina. Se i colloqui Trg-Pir andassero a buon fine, rimarrebbe in piedi l’incognita del trasferimento dei depositi sotto la Lanterna - avversato dai comitati del “no”, ma al quale Pir potrebbe voler legare il piano con Trg -, naturalmente il via libera della stessa Adsp e infine le mire degli altri soggetti interessati alle future aree ex Enel: da Cementir al gruppo Spinelli, che proprio in Trg ha una quota del 2%, e che non ha mai fatto mistero di voler far crescere".
© copyright Porto Ravenna News
"Mentre la capogruppo di Trg, la Ice Holding della famiglia Ascheri - si legge nell'articolo - è in attesa dell’omologa al concordato preventivo da parte del tribunale di Genova, prevista per la fine di settembre, il terminal rinfuse genovese risulta in bonis e sta riplasmando le strategie dopo la perdita del traffico di carbone, a seguito della chiusura della centrale Enel alle sue spalle (-300 mila tonnellate di merce l’anno).
Benché quattro fonti qualificate differenti confermino al Secolo XIX-The MediTelegraph che in effetti Pir e Trg stanno valutando una collaborazione, ma che tutto si colloca in un’ottica «potenziale», la prospettiva per Genova sarebbe quella della creazione di un polo rinfusiero forte, tutto concentrato nel bacino della Lanterna, sotto la regia di Pir: insieme alla società Carmagnani, la Superba del gruppo Pir non ha infatti mai rinunciato allo spostamento del compendio da Multedo alle aree che nel 2020 dovranno essere riconsegnate da Enel all’Autorità portuale, una volta ultimata la dismissione della vecchia centrale che proprio in questi giorni riceverà il suo ultimo carico di carbone.
Pir quindi disporrebbe di un’area per le rinfuse liquide insieme a Carmagnani (concessione ex Enel con Ponte ex Idroscalo, su cui il gruppo investirebbe 35 milioni di euro); più un’area per le rinfuse solide insieme a Trg sui Ponti San Giorgio e Rubattino.
Tutto ancora «potenziale», specificano in banchina. Se i colloqui Trg-Pir andassero a buon fine, rimarrebbe in piedi l’incognita del trasferimento dei depositi sotto la Lanterna - avversato dai comitati del “no”, ma al quale Pir potrebbe voler legare il piano con Trg -, naturalmente il via libera della stessa Adsp e infine le mire degli altri soggetti interessati alle future aree ex Enel: da Cementir al gruppo Spinelli, che proprio in Trg ha una quota del 2%, e che non ha mai fatto mistero di voler far crescere".
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