Energia
como
02 settembre 2023
Il progetto di Eni e Snam per la cattura della CO2 vale 30 miliardi
Sarà stoccata nei giacimenti esausti dell'offshore in Adriatico
02 settembre 2023 - como - È stato presentato ieri al Forum di Cernobbio il progetto del primo impianto italiano, e del sud Europa, dedicato alla cattura e allo stoccaggio di CO2. Lo studio, realizzato da Ambrosetti in collaborazione con Eni e Snam, prevede l'utilizzo delle condotte di Snam per convogliare la CO2 in un'unica rete di raccolta, per poi comprimerla e stoccarla nei giacimenti esausti di gas metano di Eni al largo di Ravenna.
Secondo Luigi Ciarrocchi, direttore CCUS, Forestry e Agri-feedstock di Eni, il progetto permetterà di evitare 16 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, il 52% delle emissioni non abbattibili con altre soluzioni. Inoltre, grazie alla capacità di stoccaggio dei giacimenti di Ravenna, stimata in oltre 500 milioni di tonnellate di CO2, sarà possibile catturare e immagazzinare permanentemente nel sottosuolo un 30% in più delle emissioni citate.
Il progetto si svilupperà in due fasi. La Fase 1, che partirà entro i primi mesi del 2024, prevede la cattura e lo stoccaggio di 25 mila tonnellate all'anno di CO2 emesse dalla centrale Eni di trattamento del gas di Casal Borsetti. Nella seconda fase, prevista entro il 2026, la CO2 potrà provenire anche da altre fonti, con una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all'anno al 2030, che aumenterà nelle fasi successive a 16 milioni di tonnellate all'anno, con possibilità di ulteriori espansioni.
L'impatto economico di questo progetto è significativo. Oltre a preservare il valore aggiunto del settore "Hard to Abate", consentirà lo sviluppo di una nuova filiera specializzata a livello nazionale, generando un valore aggiunto aggiuntivo di 30 miliardi di euro entro il 2050 e opportunità di occupazione, con una media annua di 18mila addetti.
Secondo Stefano Venier, CEO di Snam, attorno al progetto di Ravenna si svilupperà un'infrastruttura in grado di attrarre nuovi insediamenti sul territorio italiano. Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House Ambrosetti, commenta che questa iniziativa supporterà la competitività di settori industriali che generano 62,5 miliardi di euro di valore aggiunto e circa 1,27 milioni di posti di lavoro in Italia. La diffusione della cattura e stoccaggio della CO2 permetterà la creazione di una catena del valore che genererà 1,55 miliardi di euro di valore aggiunto e 17mila posti di lavoro entro il 2050.
© copyright Porto Ravenna News
Secondo Luigi Ciarrocchi, direttore CCUS, Forestry e Agri-feedstock di Eni, il progetto permetterà di evitare 16 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, il 52% delle emissioni non abbattibili con altre soluzioni. Inoltre, grazie alla capacità di stoccaggio dei giacimenti di Ravenna, stimata in oltre 500 milioni di tonnellate di CO2, sarà possibile catturare e immagazzinare permanentemente nel sottosuolo un 30% in più delle emissioni citate.
Il progetto si svilupperà in due fasi. La Fase 1, che partirà entro i primi mesi del 2024, prevede la cattura e lo stoccaggio di 25 mila tonnellate all'anno di CO2 emesse dalla centrale Eni di trattamento del gas di Casal Borsetti. Nella seconda fase, prevista entro il 2026, la CO2 potrà provenire anche da altre fonti, con una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all'anno al 2030, che aumenterà nelle fasi successive a 16 milioni di tonnellate all'anno, con possibilità di ulteriori espansioni.
L'impatto economico di questo progetto è significativo. Oltre a preservare il valore aggiunto del settore "Hard to Abate", consentirà lo sviluppo di una nuova filiera specializzata a livello nazionale, generando un valore aggiunto aggiuntivo di 30 miliardi di euro entro il 2050 e opportunità di occupazione, con una media annua di 18mila addetti.
Secondo Stefano Venier, CEO di Snam, attorno al progetto di Ravenna si svilupperà un'infrastruttura in grado di attrarre nuovi insediamenti sul territorio italiano. Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House Ambrosetti, commenta che questa iniziativa supporterà la competitività di settori industriali che generano 62,5 miliardi di euro di valore aggiunto e circa 1,27 milioni di posti di lavoro in Italia. La diffusione della cattura e stoccaggio della CO2 permetterà la creazione di una catena del valore che genererà 1,55 miliardi di euro di valore aggiunto e 17mila posti di lavoro entro il 2050.
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