sicurezza e cambiamento

Energia

milano 05 febbraio 2024

Trasporto e stoccaggio della CO2, Eni e Snam raccolgono manifestazioni di interesse

L’obiettivo è coinvolgere le aziende che stanno valutando la CCS come leva strategica per la decarbonizzazione

05 febbraio 2024 - milano - In un webinar dedicato che si terrà alle 11 del 7 febbraio e potrà essere seguito anche on line, Eni, Snam e Confindustria presenteranno due iniziative.
Snam lancia insieme a Confindustria un market test sulla domanda di idrogeno in Italia e, in collaborazione con Eni, una raccolta di manifestazioni di interesse non vincolanti per il trasporto e lo stoccaggio di CO2 presso il sito di Casalborsetti in provincia di Ravenna.

"In uno scenario energetico come quello attuale, sicurezza e transizione energetica sono due lati di una stessa medaglia", commenta Piero Ercoli, executive director Decarbonization di Snam.
"Gli eventi straordinari che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno messo prepotentemente in risalto i temi dell'indipendenza strategica e della sicurezza energetica nazionale ed europea, rendendo indispensabile l'adozione di nuove soluzioni in grado di conciliare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di politica industriale e di stabilità socioeconomica", afferma Raffaele Langella, direttore generale Confindustria.

L’obiettivo è coinvolgere le aziende interessate al consumo e alla produzione di idrogeno e a quelle che stanno valutando il trasporto e lo stoccaggio di CO2 nel sito di Ravenna come leva strategica per la decarbonizzazione.

Nuove opportunità di crescita grazie alla decarbonizzazione
Il progetto Ravenna CCS consiste nella realizzazione di una infrastruttura di stoccaggio CO2 (Carbon Capture and Storage – CCS) in cui l'anidride carbonica emessa verrà catturata all'origine, trasportata e immagazzinata nei giacimenti a gas esauriti dell’Adriatico.
L’obiettivo è contribuire alla riduzione delle emissioni dei distretti industriali per renderli più sostenibili e più competitivi sul mercato, creando le condizioni per nuove opportunità di crescita economica attraverso la decarbonizzazione.

Grazie all’ammissione da parte della Commissione Europea del progetto integrato Carbon Capture and Storage (CCS) Callisto alla lista dei Progetti di Interesse Comune (Progetti PCI), l’hub di stoccaggio della CO2 di Ravenna avrà un ruolo chiave nella creazione di una filiera internazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione.
L’ammissione nella lista dei progetti PCI consentirà al progetto, una volta superati i passaggi dell’iter in corso la cui conclusione è attesa nel 2024, di poter accedere al Connecting Europe Facility Fund (CEF) finalizzato all’ottenimento di finanziamenti a fondo perduto per supportare gli studi e lo sviluppo delle infrastrutture per la ricezione, il trasporto e lo stoccaggio della CO2.

La cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO2
Il progetto prevede che l'anidride carbonica venga catturata direttamente dai camini industriali, separata dal resto dei fumi e trasportata, tramite tubazioni interrate, alla futura stazione di pompaggio di Casal Borsetti (nella foto).
Attualmente la centrale riceve e tratta il gas naturale dei giacimenti offshore e verrà convertita al nuovo scopo. Da qui, la CO2 verrà spedita in pressione verso le piattaforme offshore dove riutilizzando pozzi esistenti, verrà iniettata nei giacimenti esauriti riconvertiti a siti di stoccaggio permanente.
Una volta raggiunti gli strati profondi del sottosuolo, a oltre 2.500 metri sotto il fondale marino, la CO2 terminerà il suo percorso, rimanendo bloccata nella stessa trappola geologica che aveva consentito l'accumulo di gas naturale per milioni di anni.
Dal punto di vista scientifico, d’altra parte, l’anidride carbonica altro non è se non la componente carbonica del metano e degli altri gas estratti negli anni passati.
Dopo essere stati riconvertiti a questo nuovo utilizzo, i giacimenti non saranno più sfruttabili per alcun ciclo produttivo. Per il trasporto della CO2, un gas inerte che non è né infiammabile né esplosivo, verranno in massima parte riutilizzate le condotte già esistenti, opportunamente modificate e rinnovate.

I numeri del progetto
Sfruttando la grande capacità dei giacimenti a gas esauriti dell’Adriatico, l’hub di Ravenna sarà uno dei siti più grandi al mondo per lo stoccaggio della CO2 e il principale del Mediterraneo.

Il progetto prevede una Fase iniziale, che verrà avviata nel 2024, con l’obiettivo di catturare 25mila tonnellate di CO2  dalla centrale Eni di trattamento di gas naturale di Casalborsetti. Una volta catturata, la CO2  sarà convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito, nell’offshore ravennate.  

Nella Fase industriale, dal 2026, si prevede lo stoccaggio di 4 milioni di tonnellate di CO2  per contribuire alla decarbonizzazione delle industrie dei settori “hard to abate” presenti nell’area di Ravenna e del Nord Italia.

Dal 2030 in poi, la grande capacità dei giacimenti, permetterà di incrementare la portata a 16 o più milioni di tonnellate all’anno in base alle richieste provenienti dal mercato.


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