sicurezza e cambiamento

Porti

ravenna 02 maggio 2019

"Basta burocrazia, ora si scavi"

Propeller: operatori a fianco di sindaco e Adsp per l'hub portuale

02 maggio 2019 - ravenna - Per iniziativa del Propeller club presieduto da Simone Bassi si è tenuto oggi un importante convegno sul rapporto tra porto e città. Al centro dell’attenzione i tempi del progetto hub portuale, le carenze di organico di Dogane e uffici di sanità marittima, i mancati investimenti assicurati da Anas e Ferrovie.

“Ci dobbiamo un’analisi il più possibile onesta e sincera della situazione” ha detto il sindaco Michele de Pascale. Stiamo vivendo due momenti di tensione importanti: da una parte rispetto all’uscita del bando di gara per l’esecuzione dei lavori di hub portuale che per la città ha un che di liberatorio; oltre a questo elemento ci sono altre problematiche di portata meno strategica che si ha l'impressione passino in secondo piano rispetto al tema-bando. Ora aspettiamo l’ultima autorizzazione ambientale, ma ogni settimana ci troviamo a dover affrontare problematiche di pescaggi. Siamo nella fase in cui una comunità deve saper concludere. Dove le istituzioni devono presentare i progetti e chi le deve approvare assumersi responsabilità rispetto alla conclusione dell’iter. Questo è tutto meno che il momento dello scoramento, non si torni a dividersi, ma continui la spinta a ottenere il risultato. O la gara esce in tempi rapidi o ci giochiamo il porto. Grinta e coesione daranno risultati positivi”.

Danilo Belletti (presidente degli Spedizionieri Arsi): “Faccio una valutazione dei flussi di traffico mercantile, i segnali dei primi mesi dell’anno non sono incoraggianti. Segnali che avvertiamo da tempo nei container, ora anche nelle rinfuse. Il declassamento dei dragaggi, alla quale è seguito un calo di traffico, ha aumentato l’incertezza. Oggi è complicato prevedere quale pescaggio ci sarà tra sei mesi: se devi fare un contratto oggi con quale pescaggio dici di entrare in porto? Ok all’hub portuale, ma intanto dobbiamo sopravvivere. Chiedo a Daniele Rossi: siamo certi di aver espletato tutte le strade per la manutenzione ordinaria del canale? Ci sono altre opzioni? Se non riusciamo a dare qualche numero certo al mercato, sarà duro chiudere i bilanci come nel 2018. La riforma portuale: non voglio entrare nello spirito della legge che ha lasciato fuori gli operatori dal Comitato portuale, ma non è possibile che non ne facciano parte coloro che investono. Nel prossimo giro di nomine nel Comitato è possibile mettere in piedi un meccanismo che preveda la presenza della logistica negli organi decisionali? Avanti con hub portuale, ma non dimentichiamoci del presente”.
Franco Poggiali, presidente dell’Associazione agenti e raccomandatari marittimi: “L’armatore ti dice le caratteristiche certe di una nave e deve andare in un porto che abbia le caratteristiche adatte. Ma oggi da noi c’è incertezza. Abbiamo fondali diversi tra una banchina e l’altra, poi abbiamo un pescaggio generale del fondale che cambia. La soluzione potrebbe essere il mantenimento della situazione attuale senza pensare a progetti futuri, ma l’Adsp ci dice che non è possibile, perché tutto dipende dall’ hub portuale. Per cui non si può fare manutenzione ordinaria e ora si fa livellamento, ma quanto durerà il lavoro fatto? Abbiamo solo un’ancora: l’hub portuale deve essere fatto con impegno di tutti per ridare certezze, però è un fardello pesante sotto il quale non vorremmo restare schiacciati. Sollecito veramente chi può, a impegnarsi ad agire in fretta.

Alessandra Riparbelli, presidente dell’ assocazione doganalisti Emilia Romagna, sezione di Ravenna: “Siamo tutti i giorni a combattere con le istituzioni che sono in questa filiera. Allo sportello unico hanno aderito il Tif e l’Usmaf. La partenza è stata stentata perché quando si comincia un progetto è impossibile che subito funzioni. Nel tempo però la situazione è migliorata. Questo aiuta a sveltire lo smistamento dei container. Ma c’è un problema di organici dei vari uffici pubblici, molti hanno scelto il part time, nei week end e nei giorni di festa questo personale cala ulteriormente. L’Usmaf è senza medico presente, da alcuni mesi. Il nostro porto ha importanti traffici di merci deperibili e quindi questi problemi di organici dell’Usmaf sono importanti. Ora abbiamo trovato un medico che viene due giorni la settimana. Senza l’hub portuale non sopravviveremo, ma finalmente venga realizzato".

Riccardo Martini, presidente Unione Utenti: “Ci troviamo in una difficilissima situazione, condivido quanto detto dai colleghi. Negli ultimi 30 anni è mancata al porto di Ravenna una visione, si è guardato al presente, al singolo problema. Ravenna è un bellissimo porto commerciale dove convivono tanti traffici. Le rinfuse ci hanno fatto crescere. I container secondo me hanno avuto un calo di attenzione negli ultimi 30 anni durante i quali non si è fatto nulla per creare infrastrutture ferroviarie e stradali: siamo ancora con un binario unico per Bologna, non abbiamo collegamenti con il Centro Est Europa e l’E55 è un lontano sogno. Gli investimenti vanno tutti nei confronti dei container e nel 2017 le merci in container hanno superato i trasporti tradizionali. E’ sempre più la merce che passa dalla stiva ai container, anche i coils viaggeranno sempre più in container. Nei cereali si va verso il biologico che richiede un trasporto particolare. Noi rischiamo di perdere traffici come quello delle banane che ci siamo lasciati sfuggire.
Via della Seta: dico che per l’Adriatico è sicuramente un’opportunità. Noi non siamo nelle condizioni di accogliere navi che fanno scalo diretto dal Far East. Facciamo sinergie con porti dell'Alto Adriatico, come uno shuttle che fa su e giù Ravenna-Trieste.
Non voglio pensare che non si trovi rimedio all’escavo, guardiamo avanti per garantire lo sviluppo del nostro porto.
Veniero Rosetti, presidente del Consar: “Il trasporto in generale è in sofferenza come altri segmenti economici del Paese. Non posso non parlare dell’autotrasporto a Ravenna. Intanto Anas ha 100 milioni per intervenire sulla viabilità ravennate e non lo fa. E’ auspicabile che venga realizzata la E45.
Si è parlato di tempi, di aspettative, di fiducia verso le Istituzioni che tende a sfilacciarsi. E’ sbagliato pensare che si stia facendo tutto ciò che è necessario per realizzare l’hub portuale. Il tema l’hanno in mano due persone: Adsp e sindaco di Ravenna. Per responsabilità e per competenza. Tutto il resto devono darlo gli operatori economici per sostenerli a forzare i passaggi che ne stanno impedendo la realizzazione. Se stiamo in silenzio non facciamo il bene di nessuno. Devono riuscire con il nostro aiuto a risolvere i problemi. Noi ci siamo, come autotrasporto”.


Riccardo Sabadini, presidente Sapir: “La premessa è che condivido tutto ciò che è stato detto, questo porto deve realizzare questo progetto. Credo che in questo momento dobbiamo farci carico di questo problema. L'attuale presidente dell’Adsp e il sindaco portano sulle spalle gli errori compiuti da altri in passato. Il progetto di approfondimento deve essere posto in cantiere. Sapir si è messa a disposizione dell’Adsp per procedere con solerzia. A Sapir è successo che una grande compagnia sapeva a che punto erano i lavori al Tcr, era quasi più aggiornata di me. Noi abbiamo a che fare con soggetti che monitorano la situazione delle loro navi minuto dopo minuto per questo dobbiamo arrivare alla manutenzione ordinaria. E riuscire a ricreare una struttura agile di governance, sotto l’egida dell’Adsp, alla quale partecipino tutti operatori".

Mauro Mambelli, presidente Confcommercio: “La città di Ravenna deve tanto al porto. Purtroppo oggi, si sta sgretolando, compreso anche il mondo oil&gas che noi sosteniamo. Il commercio è pronto ad appoggiare il porto. La città deve essere forte ed essere a fianco di sindaco e presidente di Adsp. Prendiamo ad esempio le crociere. Per anni abbiamo atteso di lavorare su questa nuova opportunità, ora si è bloccato tutto. All’inizio c’era diffidenza, poi è subentrato l'impegno da parte della città a favore delle crociere; c'è una mentalità chiusa, ma quando ci sono opportunità, vere non finte, il ravennate si muove. Le crociere sappiamo che fine hanno fatto. Da Miami Rossi è riuscito a portare a casa qualcosa. Siamo un territorio che si sta organizzando con importanti investimenti sul turismo e ci sono buone leggi regionali in materia. Sarebbe bellissimo avere imbarco a Ravenna, ciò favorirebbe la presenza di alcuni giorni dei turisti”.

Daniele Rossi, presidente Adsp: “Vi ringrazio per la franchezza con la quale avete affrontato una tematica che non è semplice, ma che è un fattore vitale per la città. Oggi la città ha dimostrato che c’è consapevolezza di un problema. Non era una percezione così diffusa. Oggi il porto ha preso coscienza che c’è un problema che ha varie sfaccettature, che stiamo gestendo, che merita grande attenzione da parte di Adsp, del sindaco, poi di tutti gli altri enti che hanno potere autorizzativo, di veto, di incidere sul futuro di questa città.
In questi due anni abbiamo condiviso la situazione con trasparenza totale. Se una colpa mi posso ascrivere è stato l’ottimismo e la grande volontà di farcela. Il porto di Ravenna però non è morto. Il nostro non è l’unico porto dove non si scava. Venezia non scava per il nuovo vincolo archeologico. L’escavo del porto di Ravenna si farà. Questo progetto arriverà in fondo. Siamo all’ultimo miglio.
Per fare la manutenzione programmata andrebbero rimossi 250 mila metri di sabbia all’anno. Ma da 10 anni non si fanno dragaggi. Ora per dragare il porto serve una cassa di colmata dove depositare materiale. Le casse esistenti non possono essere utilizzate, perché piene. Oggi quindi non c’è spazio per i fanghi. Senza hub portuale quelle casse di colmata non si svuotano.
Facciamo dei livellamenti con la draga che è in avamporto: la sabbia che si è accumulata in alcuni punti e impedisce alle navi di arrivare viene spinta contro le dighe foranee, ma non è manutenzione programmata se non ho cassa di colmata. Tutto il personale dell’Adsp è impegnato a fondo sul progetto hub che consente lo svuotamento casse di colmata di 4,5 milioni di metri cubi. Entro l’anno avremo anche il bando per l'impianto di selezione dei fanghi.
Quello che dobbiamo fare è portare forte nelle sedi che hanno ancora potere decisionale la consapevolezza dell’importanza dell’hub portuale.

In chiusura il presidente del Propeller Simone Bassi ha detto “crediamo nel porto, lo amiamo. Saremo schierati perché, condotto dall’Adsp, arrivi dove merita”.

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