Energia
ravenna
09 settembre 2019
Le aziende: "Dopo parole di Conte su stop al gas cresceranno le difficoltà"
Il presidente del Roca, Nanni, auspica la possibilità di un tavolo tecnico
09 settembre 2019 - ravenna -
“Avevamo espresso le nostre preoccupazioni pochi giorni fa. Ora le parole del premier Conte sulla volontà di fermare le nuove concessioni estrattive ci confermano che le nostre aziende saranno sempre più in difficoltà” commenta Franco Nanni, presidente del Roca (Ravenna Offshore contractor association).
Ora, purtroppo, le aziende ROCA operano quasi esclusivamente all’estero e ciò significa che lentamente perdono personale e tutto il valore tecnologico italiano, in quanto le commesse estere richiedono sempre di più maestranze locali. Il settore negli anni 90 occupava solo a Ravenna oltre 10.000 persone. Attualmente le aziende ROCA hanno meno di 3.000 occupati che, come detto, operano quasi esclusivamente per commesse estere.
Negli ultimi anni 5 aziende hanno chiuso o sono entrate in procedura concorsuale liquidatoria. È stata una lenta e inesorabile crisi che colpisce la città di Ravenna.
Anche il distretto ENI di Ravenna sarà a rischio chiusura, se le centrali non avranno gas”.
“Speriamo che ci siano i margini per sederci attorno a un tavolo per parlare del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (pitesai)” aggiunge Nanni.
Il tema della transizione energetica va affrontato con razionalità e scientificità, come fanno Paesi più avanzati dell’Italia in questo settore. Senza il gas come energia di transizione, alle rinnovabili non ci si arriverà mai.
© copyright Porto Ravenna News
“Avevamo espresso le nostre preoccupazioni pochi giorni fa. Ora le parole del premier Conte sulla volontà di fermare le nuove concessioni estrattive ci confermano che le nostre aziende saranno sempre più in difficoltà” commenta Franco Nanni, presidente del Roca (Ravenna Offshore contractor association).
Ora, purtroppo, le aziende ROCA operano quasi esclusivamente all’estero e ciò significa che lentamente perdono personale e tutto il valore tecnologico italiano, in quanto le commesse estere richiedono sempre di più maestranze locali. Il settore negli anni 90 occupava solo a Ravenna oltre 10.000 persone. Attualmente le aziende ROCA hanno meno di 3.000 occupati che, come detto, operano quasi esclusivamente per commesse estere.
Negli ultimi anni 5 aziende hanno chiuso o sono entrate in procedura concorsuale liquidatoria. È stata una lenta e inesorabile crisi che colpisce la città di Ravenna.
Anche il distretto ENI di Ravenna sarà a rischio chiusura, se le centrali non avranno gas”.
“Speriamo che ci siano i margini per sederci attorno a un tavolo per parlare del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (pitesai)” aggiunge Nanni.
Il tema della transizione energetica va affrontato con razionalità e scientificità, come fanno Paesi più avanzati dell’Italia in questo settore. Senza il gas come energia di transizione, alle rinnovabili non ci si arriverà mai.
© copyright Porto Ravenna News