Porti
ravenna
06 febbraio 2020
Tassazione porti, incontro al Propeller
Questa sera ne parleranno Bassi, Tellarini e Rossi
06 febbraio 2020 - ravenna - Promosso dal Propeller club di Ravenna, si tiene questa sera alle 19.30, nella sala convegni del ristorante La Campaza, un incontro dedicato alla tassazione dei porti. Interverranno Simone Bassi (Presidente The International Propeller Club Port of Ravenna), Greta Tellarini (membro della Commissione MIT “Tassazione Porti” e Daniele Rossi (Presidente di Assoporti)
"La Commissione UE _ spiega il Propeller - ha avviato un’indagine formale nei confronti dell’Italia perché i nostri porti non pagano le tasse. In altri termini, più precisi, l’esenzione dall’imposta sul reddito delle società di cui beneficiano le Authority italiane viene ritenuto un aiuto di Stato non ammesso, idoneo a falsare la concorrenza e gli scambi intra-UE".
Più precisamente ancora, si ritiene in particolare che l’affidamento in concessione di aree demaniali sia un’attività economica equiparabile all’affitto di un’area da parte di privati contro pagamento e quindi da tassare in egual modo.
Questa problematica ha destato grande preoccupazione nel mondo dei terminalisti, ma anche nelle tante imprese di logistica, case di spedizioni e agenti raccomandatari, che temono da un lato un incremento dei canoni di concessione demaniale e dall’altro il conseguente aumento dei costi dei servizi terminalistici, e intravedono altresì un rischio di messa in discussione anche dell'intervento pubblico per i doverosi investimenti infrastrutturali che da anni i nostri porti reclamano.
Il tema è ampio ed articolato ed, in generale, pressoché tutto il cluster marittimo e portuale si è comunque espresso nel senso di voler considerare e difendere la natura e la funzione pubblica delle autorità di sistema portuale.
© copyright Porto Ravenna News
"La Commissione UE _ spiega il Propeller - ha avviato un’indagine formale nei confronti dell’Italia perché i nostri porti non pagano le tasse. In altri termini, più precisi, l’esenzione dall’imposta sul reddito delle società di cui beneficiano le Authority italiane viene ritenuto un aiuto di Stato non ammesso, idoneo a falsare la concorrenza e gli scambi intra-UE".
Più precisamente ancora, si ritiene in particolare che l’affidamento in concessione di aree demaniali sia un’attività economica equiparabile all’affitto di un’area da parte di privati contro pagamento e quindi da tassare in egual modo.
Questa problematica ha destato grande preoccupazione nel mondo dei terminalisti, ma anche nelle tante imprese di logistica, case di spedizioni e agenti raccomandatari, che temono da un lato un incremento dei canoni di concessione demaniale e dall’altro il conseguente aumento dei costi dei servizi terminalistici, e intravedono altresì un rischio di messa in discussione anche dell'intervento pubblico per i doverosi investimenti infrastrutturali che da anni i nostri porti reclamano.
Il tema è ampio ed articolato ed, in generale, pressoché tutto il cluster marittimo e portuale si è comunque espresso nel senso di voler considerare e difendere la natura e la funzione pubblica delle autorità di sistema portuale.
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