sicurezza e cambiamento

Energia

roma 20 febbraio 2020

Gas, Pd e Italia Viva cercano di arginare i cinquestelle

Due ordini del giorno rendono improrogabile la scadenza dei 24 mesi e subito tavolo a Roma

20 febbraio 2020 - roma - Finalmente arrivano da Roma 'ben' due buone notizie per l'oil&gas. Dopo la decisione di prorogare di sei mesi (scadenza inizio 2021) il blocco di ogni attività oil&gas inserita nel Milleproroghe, ecco la prima risposta ai diktat dei cinquestelle.
Mettere in campo "ogni azione possibile per assicurare il rispetto" dei termini per la predisposizione del Pitesai, la 'mappa' che indicherà le zone dove sarà possibile effettuare operazioni di ricerca ed estrazione di idrocarburi. Lo prevede, infatti, un ordine del giorno a firma Pd al Milleproroghe accolto dal Governo durante i lavori dell'aula della Camera. Il Milleproroghe - approvato a Montecitorio ed ora atteso al Senato - ha infatti stabilito una proroga del termine di adozione del Pitesai dal 13 agosto 2020 al 13 febbraio 2021. Di conseguenza, è stata spostata in avanti di sei mesi anche la fine della moratoria sui permessi di ricerca di idrocarburi. L'odg, a prima firma Gianluca Beneamati, tra le premesse, sottolinea comunque quanto già previsto dalla normativa. In caso di mancato rispetto del termine per la realizzazione del Pitesai, i permessi di prospezione e ricerca sospesi devono riacquistare automaticamente efficacia.

“L’emendamento voluto nel decreto Milleproroghe da Movimento 5 stelle e Pd, mette a rischio gli investimenti nel settore oil&gas a Ravenna. Un testo che non abbiamo votato in commissione e a seguito del quale abbiamo chiesto al Governo di attivarsi immediatamente per porre rimedio”. Lo afferma il deputato romagnolo di Italia Viva, Marco Di Maio, capogruppo della Commissione Affari costituzionali che ha seguito in prima persona tutto il decreto Milleproroghe.
“Abbiamo chiesto con un apposito ordine del giorno che ha avuto parere favorevole - spiega il deputato -, di convocare immediatamente tutti gli stakeholders interessati e in particolare gli operatori del settore upstream le cui attività risultano ulteriormente sospese nelle more dell'adozione del PiTESAI”.
“Le imprese e i lavoratori hanno bisogno di certezze - afferma -: in ballo c’è il destino di migliaia di famiglie e battaglie ideologiche che strizzano l’occhio al falso mito della “decrescita felice” sono dannose e non rendono un buon servizio all’obiettivo (che condividiamo) della riconversione ecologica. Oltre a contraddire le manifestazioni pubbliche e gli impegni assunti recentemente anche dal dal ministro Gualtieri, in visita a Ravenna”.
“La nostra richiesta - aggiunge Marco Di Maio - fa seguito al medesimo appello rivolto all’esecutivo dal presidente Bonaccini, a cui riconosciamo la coerenza di essersi sempre battuto in questa direzione, senza cedere alle tesi ideologiche anti-sviluppiste del Movimento 5stelle”.


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