sicurezza e cambiamento

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ravenna 13 marzo 2020

Lattanzi: "Così ho riorganizzato l'Usmaf"

Parla il nuovo direttore della Sanità marittima. Le novità in arrivo

13 marzo 2020 - ravenna - A un mese dal suo insediamento ai vertici dell’Usmaf di Emilia Romagna e Toscana, tracciamo un primo bilancio dell’attività con il dottor Alessandro
Lattanzi.

Dopo il primo impatto, che ha coinciso purtroppo con lo scoppio dell’emergenza Coronavirus, quale idea si è fatto del mondo portuale ravennate?
“È una realtà positiva. In queste settimane ho avuto modo di conoscere i rappresentanti delle associazioni di categoria più direttamente interessati alle attività del mio ufficio, come Alessandra Riparbelli, ad esempio, per gli spedizionieri doganali. Io sono e sarò a Ravenna tutte le settimane, dividendomi tra Livorno, dove ho la sede ufficiale, Pisa, Bologna e questa vostra bella città. Ho conosciuto il prefetto Caterino e il presidente dell’AdSP Daniele Rossi. Ho aspettato un po’ prima di far loro visita, perché volevo avere risposte definite rispetto ai problemi che ci sono sul tappeto. Inutile mi presentassi per dire ‘quali problemi ci sono ?’. Mi dovevo presentare da loro, con alcune soluzioni ai problemi”.

A questo proposito, da anni viene sollecitata a tutti i livelli l’integrazione dell’organigramma dell’Usmaf. Oltre al suo recente arrivo, ci sono anche due nuovi medici. Resteranno anche dopo l’emergenza Coronavirus?
“Una premessa. Dopo essere stato nominato, ho preso atto dei problemi di Ravenna e dell’accumulo di pratiche giacenti. Ho chiesto la collaborazione dei colleghi, oltre che di Ravenna, anche di Pisa, Livorno e Bologna, per redistribuire il lavoro. I colleghi hanno accettato e per questo li ringrazio, perché fanno uno sforzo notevole. E i risultati si vedono. La tempistica si è accorciata, siamo tornati ai tempi fisiologici. Diciamo da 1 a 3 giorni per sbrigare la documentazione. E tempi più celeri per le merci deperibili. Adesso vengo all’organico. Ci sono due nuove dottoresse con contratto a tempo determinato che rimarranno a Ravenna fino a luglio. Sono qui per l’emergenza Coronavirus, ma lavorano veramente a 360 gradi. Poi bisognerà attendere l’esito di due concorsi in essere, quello per medici e quello per tecnici. Confido che in novembre ci siano le nuove assegnazioni per Ravenna. Sono decisioni in capo al ministero della Salute, al quale ho fatto un quadro della situazione”.

Le nuove dottoresse hanno potere di firma per quanto riguarda la libera pratica?
“Sì”.

Ci sono novità per il luogo dove effettuare i campionamenti delle merci in container?“Presso il TCR è prevista una nuova sede per il Posto di controllo frontaliero del Ministero della Salute che risponde al Regolamento (UE) 2017/625 con relativa autorizzazione e certificazione a livello europeo; la certificazione rappresenta un grande vantaggio per il porto di Ravenna perché può far arrivare prodotti alimentarie merci a contatto con gli alimenti (MOCA) da tutto il mondo”.

Con il presidente dell’AdSP, Rossi, avete affrontato altri aspetti legati a questi servizi?
“Condividiamo l’importanza di accorpare uffici come Usmaf, Pif, Dogane, Fitopatologo. Una sorta di sportello unico degli enti, che intervengono nella catena dello sdoganamento”.


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