Energia
ravenna
11 aprile 2020
Eni, la vita in piattaforma ai tempi del Covid-19
Per operare in sicurezza il distretto ha deciso di mantenere il personale a bordo in soli 13 impianti su 20. Donazioni all'Ausl
11 aprile 2020 - ravenna - A Marina di Ravenna, con banchina sul porto, ha sede il distretto centro settentrionale di Eni. Oltre ad aver messo subito a disposizione DPI necessari per contenere la diffusione del Covid-19, la società ha adottato misure stringenti per continuare a produrre. Le piattaforme con personale a bordo sono 20, da Ravenna a Pineto degli Abruzzi. Da inizio marzo, in accordo con la struttura medica e le organizzazioni sindacali, Eni ha deciso di evacuarne sette.
Sulle 13 restanti è stata ridotta la presenza degli addetti (da 300 operativi a 150), ripianificate le operazioni non indispensabili, ridotti al minimo i contatti quotidiani per persone esterne provenienti da terra, per tutelare al massimo la salute dei lavoratori. Su ogni piattaforma presidiata e sui mezzi navali che collegano la terra al mare aperto, sono stati creati spazi protetti, dove in caso di necessità e in via precauzionale isolare temporaneamente chi avesse sintomi riconducibili al Covid-19. Fino ad oggi è stato tutto regolare, senza contagiati sulle piattaforme e negli uffici della sede del distretto, dove quasi tutti i dipendenti lavorano in smart working.
In accordo con Ausl Romagna, 118, Croce Rossa, il distretto Eni di Ravenna ha consegnato mercoledì alla direzione sanitaria dell’ospedale Santa Maria delle Croci, un primo stock di dotazioni protettive. Si è trattato di 10mila mascherine NK95 e di altre 30mila mascherine chirurgiche. La prossima settimana, oltre ad altre mascherine e prodotti igienizzanti, arriveranno 20 saturimetri portatili che servono per misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno e 5 monitor multiparametrici.
© copyright Porto Ravenna News
Sulle 13 restanti è stata ridotta la presenza degli addetti (da 300 operativi a 150), ripianificate le operazioni non indispensabili, ridotti al minimo i contatti quotidiani per persone esterne provenienti da terra, per tutelare al massimo la salute dei lavoratori. Su ogni piattaforma presidiata e sui mezzi navali che collegano la terra al mare aperto, sono stati creati spazi protetti, dove in caso di necessità e in via precauzionale isolare temporaneamente chi avesse sintomi riconducibili al Covid-19. Fino ad oggi è stato tutto regolare, senza contagiati sulle piattaforme e negli uffici della sede del distretto, dove quasi tutti i dipendenti lavorano in smart working.
In accordo con Ausl Romagna, 118, Croce Rossa, il distretto Eni di Ravenna ha consegnato mercoledì alla direzione sanitaria dell’ospedale Santa Maria delle Croci, un primo stock di dotazioni protettive. Si è trattato di 10mila mascherine NK95 e di altre 30mila mascherine chirurgiche. La prossima settimana, oltre ad altre mascherine e prodotti igienizzanti, arriveranno 20 saturimetri portatili che servono per misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno e 5 monitor multiparametrici.
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