sicurezza e cambiamento

Energia

ravenna 28 luglio 2020

Primi stoccaggi di CO2 dal 2021

Si parte sfruttando il giacimento esaurito 'Porto Corsini mare ovest'

28 luglio 2020 - ravenna - Quale campo estrattivo sarà interessato per primo al progetto di Eni per lo stoccaggio della CO2? In quali tempi? Ci saranno le ricadute sulle aziende ravennati? A questi tre quesiti risponde oggi sul Resto del Carlino, l’ing Luigi Ciarrocchi, Direttore CCUS & Forestry del gruppo Eni, responsabile quindi dello sviluppo del progetto-CO2 e dei piani di forestazione, nonché presidente di Assorisorse, quella che fino a una settimana fa era Assomineraria.
“Il processo di cattura e stoccaggio della CO2 è indispensabile per contrastare il cambiamento climatico e per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi” dice Ciarrocchi al Carlino.

“L’Agenzia Internazionale dell’Energia attribuisce alla CCUS un contributo di riduzione delle emissioni pari al 9% al 2050. Inoltre è considerata l’unica opzione praticabile e tecnicamente matura in grado di decarbonizzare il settore industriale, responsabile di un quarto delle emissioni globali di CO2, associate in particolare ai comparti più energivori quali la produzione di cemento e acciaio, l’industria della carta, la raffinazione. Settori presenti proprio a Ravenna”.

Il giacimento individuato da Eni per lo stoccaggio di CO2 è quello di Porto Corsini mare ovest, collegato alla centrale di Casal Borsetti. Una prima fase prevede la cattura e lo stoccaggio di parte delle emissioni provenienti dalle centrali a gas di Casal Borsetti e del polo chimico di Versalis. L’avvio del progetto è previsto entro il 2021 a valle dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. La fase di sviluppo prevede inizialmente la decarbonizzazione delle attività del polo Eni con volumi di CO2 sino a 2 milioni di tonnellate per anno. Successivamente, il progetto potrà espandersi a supporto di altre aree industriali Eni prossime a Ravenna.

Importante il passaggio dell’ing. Ciarrocchi sul ruolo delle aziende ravennati: “Parliamo sicuramente di una grande opportunità di rigenerazione e di valorizzazione del distretto di Ravenna, strategico per Eni, dove sarà possibile realizzare un progetto di economia circolare, in sinergia con le infrastrutture esistenti ancora operative. La riqualifica e il riutilizzo di asset esistenti consentirà un processo rapido, senza alcuna occupazione di nuovi spazi e quindi senza alcun aggravio per il territorio. Si tratta di creare un mix energetico dove, accanto al gas, avremo la cattura della CO2, idrogeno e altre forme di energia da fonti rinnovabili.

Il progetto avrà importanti ricadute positive sul territorio: valorizzerà la filiera locale e le competenze specifiche maturate nel corso degli anni e riconosciute a livello internazionale e ne promuoverà lo sviluppo di nuove, grazie all’elevato contenuto tecnologico del processo di cattura e stoccaggio”.


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