Armatori, Cantieri
roma
17 luglio 2020
41 le navi danneggiate irrimediabilmente nel 2019
Il 20% in meno rispetto all'anno precedente. Le cause: naufragi, incendi, maltempo e attacchi di pirateria e uscite dalle flotte
17 luglio 2020 - roma - Allianz global corporate & specialty SE (Agcs) ha reso noti i dati del Safety & shipping review 2020, lo studio sulla sicurezza e sugli incidenti nel settore marittimo.
Sono state 41 le navi perse, cioè danneggiate irrimediabilmente fra naufragi, incendi, maltempo e attacchi di pirateria e uscite dalle flotte in tutto il mondo nel 2019. Rispetto all'anno precedente il 20% in meno e in calo del 70% in dieci anni. Aumenta invece il numero di incidenti di navigazione (2.815, il 5% in più) soprattutto di minore entità e crescono le richieste di risarcimento per problemi ai macchinari. Il settore ro-ro è quello che preoccupa di più.
Tra i maggiori rischi per il futuro, gli effetti del coronavirus sono al primo posto. Potrebbero infatti avere un forte impatto sulla sicurezza e la gestione del rischio, a causa soprattutto dell'impossibilità dei cambi di equipaggio e l'interruzione di servizi e manutenzione. Ma ci sono anche le tensioni geopolitiche e il rischio degli attacchi cyber alle flotte, che sono aumentati del 400% nel settore marittimo dopo l'epidemia del coronavirus.
La causa più frequente delle perdite totali di navi, tre casi su quattro (31), è il naufragio (affondamento/sommersione). Al secondo posto il maltempo, uno su cinque. La Cina meridionale è l'area in cui si è registrato il maggior numero di perdite (12), mentre le navi che hanno subito più incidenti nell'ultimo anno sono state due traghetti delle isole greche e un cargo in Nord America.
© copyright Porto Ravenna News
Sono state 41 le navi perse, cioè danneggiate irrimediabilmente fra naufragi, incendi, maltempo e attacchi di pirateria e uscite dalle flotte in tutto il mondo nel 2019. Rispetto all'anno precedente il 20% in meno e in calo del 70% in dieci anni. Aumenta invece il numero di incidenti di navigazione (2.815, il 5% in più) soprattutto di minore entità e crescono le richieste di risarcimento per problemi ai macchinari. Il settore ro-ro è quello che preoccupa di più.
Tra i maggiori rischi per il futuro, gli effetti del coronavirus sono al primo posto. Potrebbero infatti avere un forte impatto sulla sicurezza e la gestione del rischio, a causa soprattutto dell'impossibilità dei cambi di equipaggio e l'interruzione di servizi e manutenzione. Ma ci sono anche le tensioni geopolitiche e il rischio degli attacchi cyber alle flotte, che sono aumentati del 400% nel settore marittimo dopo l'epidemia del coronavirus.
La causa più frequente delle perdite totali di navi, tre casi su quattro (31), è il naufragio (affondamento/sommersione). Al secondo posto il maltempo, uno su cinque. La Cina meridionale è l'area in cui si è registrato il maggior numero di perdite (12), mentre le navi che hanno subito più incidenti nell'ultimo anno sono state due traghetti delle isole greche e un cargo in Nord America.
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