Porti
ravenna
17 agosto 2020
"Ripresa più difficile del previsto. Concertazione irrinunciabile"
Le riflessioni del vice sindaco Fusignani sui dati di Koper
17 agosto 2020 - ravenna - "Il male comune non è mai mezzo gaudio, men che meno quando si tratta di dati negativi in settori economici. Per questo la notizia di un calo di traffici nel porto di Koper deve essere vista come un allarme per moltiplicare l'impegno tenendo alta l'asticella delle prospettive. Proprio sulla scorta dell'esempio di Koper che, pur a fronte di dati negativi, non rinuncia ad investire nel potenziamento del proprio terminal conteiner". E' quanto afferma il vice sindaco con delega al Porto, Eugenio Fusignani.
"Va sottolineato ancora una volta il grande impegno di tutti gli attori del nostro porto nel mantenere attivo lo scalo pur con tutte le difficoltà dei mesi passati. Un impegno che descrive la qualità del cluster portuale, sempre pronto a non lesinare sforzi per tenere alta la competitività del porto di Ravenna. Sforzi che devono riguardare anche e soprattutto la politica che, specialmente con la spada di Damocle del riaffacciarsi dei contagi, deve mettere in campo ogni azione per supportare una ripresa che appare più complessa del previsto.
Il Paese e la sua economia non sono in grado di reggere un altra chiusura. In questo senso le risorse del Recovery Fund vanno gestite con grande concertazione, coinvolgendo i territori per avere il quadro più attendibile utile ad individuare gli interventi. In questo senso, anche lo stesso MES diviene uno strumento irruniciabile, al di là di ogni strumentale valutazione politica".
© copyright Porto Ravenna News
"Va sottolineato ancora una volta il grande impegno di tutti gli attori del nostro porto nel mantenere attivo lo scalo pur con tutte le difficoltà dei mesi passati. Un impegno che descrive la qualità del cluster portuale, sempre pronto a non lesinare sforzi per tenere alta la competitività del porto di Ravenna. Sforzi che devono riguardare anche e soprattutto la politica che, specialmente con la spada di Damocle del riaffacciarsi dei contagi, deve mettere in campo ogni azione per supportare una ripresa che appare più complessa del previsto.
Il Paese e la sua economia non sono in grado di reggere un altra chiusura. In questo senso le risorse del Recovery Fund vanno gestite con grande concertazione, coinvolgendo i territori per avere il quadro più attendibile utile ad individuare gli interventi. In questo senso, anche lo stesso MES diviene uno strumento irruniciabile, al di là di ogni strumentale valutazione politica".
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