Energia
ravenna
22 dicembre 2020
Blitz natalizio di Patuanelli: fermate per sempre le estrazioni di gas
Domani in CdM una norma inserita nel Milleproroghe
22 dicembre 2020 - ravenna - Il Governo si appresta a varare una norma, inserita nel Milleproroga, che metterebbe fine per sempre all'estrazione di gas in Italia. All'improvviso, senza alcuna informativa, e senza aver risposto alla richiesta di convocare un tavolo sul tema-gas pervenuta al ministro Patuanelli da istituzioni, sindacati, imprese di Ravenna nel febbraio scorso, arriva questo blitz che ha alzato al massimo la preoccupazione.
Ecco cosa scrive l'Ansa: Il Milleproroghe vieta "su tutto il territorio nazionale il conferimento di nuovi permessi di prospezione o di ricerca ovvero di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi". È quanto emerge dalla bozza del dl che approderà domani in cdm. Il Mise, si legge, "rigetta" le istanze relative ai procedimenti di rilascio delle concessioni per la coltivazione di idrocarburi pendenti il cui provvedimento di conferimento non sia stato rilasciato entro la data di entrata in vigore del
Milleproroghe.
Dichiarazione di Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec: “Spero che il governo metta la parola fine ad ogni azione contraria all’autonomia energetica del Paese. Ancora una volta, dopo un paio di colpi di mano sventati al riguardo durante il mese d’agosto, indiscrezioni di stampa rendono noto che si vorrebbe uno stop su tutto il territorio nazionale al "conferimento di nuovi permessi di prospezione o di ricerca ovvero di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. L’Italia in questo modo finirebbe in stato di soggezione rispetto a terzi nell’approvvigionamento energetico durante la fase di transizione che sta per aprirsi.
Si tratta di questione industriale, ma soprattutto geopolitica. Allo stato delle cose non possiamo permetterci di dipendere da altre nazioni in un settore così delicato”. Così Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec ha commentato il testo di una norma della bozza del Dl Milleproroghe, presa in visione da diverse agenzie di stampa, che potrebbe essere esaminata dal Consiglio dei ministri previsto per domani.
“Ciò che avevamo fatto uscire dalla porta ad agosto – continua Pirani- durante la discussione parlamentare del Dl Semplificazioni, rischia di rientrare dalla finestra. Se prima il ‘blitz’ è stato tentato durante le ferie estive, ora si tenta di agire alla vigilia delle festività natalizie. L’obiettivo è sempre lo stesso: dare un colpo di grazia alle attività petrolifere ‘upstream’ in Italia, predisponendo un quadro normativo penalizzante. Se le anticipazioni diffuse oggi risultassero veritiere si riuscirebbe nel nefasto intento. E’ inaccettabile quanto riportato nel testo che viaggia verso il prossimo CdM. Il ministero dello Sviluppo economico dovrebbe rigettare le istanze relative ai procedimenti di rilascio delle concessioni per la coltivazione di idrocarburi pendenti alla data di entrata in vigore del Dl il cui provvedimento di conferimento non sia stato rilasciato entro la data di entrata in vigore del Dl Milleproroghe. Inoltre, le concessioni di coltivazione, anche in regime di proroga, ad oggi vigenti manterrebbero la loro efficacia sino alla scadenza" ma non sarebbero ammesse nuove istanze di proroga. Infine, le attività di prospezione o di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, già sospese per effetto del Dl Semplificazioni del 2018 sarebbero definitivamente interrotte, fermo restando l’obbligo di messa in sicurezza dei siti interessati dalle stesse attività.
Si punterebbe poi a cancellare l’articolo 11-ter del dello stesso decreto Semplificazioni che aveva previsto il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Come sindacato siamo nettamente contrari ad ognuna di queste possibilità. Siamo decisamente favorevoli alle scelte di decarbonizzazione, ma la fase transitoria deve poter avvalersi soprattutto dell’uso del gas naturale. In caso contrario, non si va da nessuna parte! Contrari ad ogni norma che blocchi ricerca di gas e petrolio in Italia”.
© copyright Porto Ravenna News
Ecco cosa scrive l'Ansa: Il Milleproroghe vieta "su tutto il territorio nazionale il conferimento di nuovi permessi di prospezione o di ricerca ovvero di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi". È quanto emerge dalla bozza del dl che approderà domani in cdm. Il Mise, si legge, "rigetta" le istanze relative ai procedimenti di rilascio delle concessioni per la coltivazione di idrocarburi pendenti il cui provvedimento di conferimento non sia stato rilasciato entro la data di entrata in vigore del
Milleproroghe.
Dichiarazione di Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec: “Spero che il governo metta la parola fine ad ogni azione contraria all’autonomia energetica del Paese. Ancora una volta, dopo un paio di colpi di mano sventati al riguardo durante il mese d’agosto, indiscrezioni di stampa rendono noto che si vorrebbe uno stop su tutto il territorio nazionale al "conferimento di nuovi permessi di prospezione o di ricerca ovvero di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. L’Italia in questo modo finirebbe in stato di soggezione rispetto a terzi nell’approvvigionamento energetico durante la fase di transizione che sta per aprirsi.
Si tratta di questione industriale, ma soprattutto geopolitica. Allo stato delle cose non possiamo permetterci di dipendere da altre nazioni in un settore così delicato”. Così Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec ha commentato il testo di una norma della bozza del Dl Milleproroghe, presa in visione da diverse agenzie di stampa, che potrebbe essere esaminata dal Consiglio dei ministri previsto per domani.
“Ciò che avevamo fatto uscire dalla porta ad agosto – continua Pirani- durante la discussione parlamentare del Dl Semplificazioni, rischia di rientrare dalla finestra. Se prima il ‘blitz’ è stato tentato durante le ferie estive, ora si tenta di agire alla vigilia delle festività natalizie. L’obiettivo è sempre lo stesso: dare un colpo di grazia alle attività petrolifere ‘upstream’ in Italia, predisponendo un quadro normativo penalizzante. Se le anticipazioni diffuse oggi risultassero veritiere si riuscirebbe nel nefasto intento. E’ inaccettabile quanto riportato nel testo che viaggia verso il prossimo CdM. Il ministero dello Sviluppo economico dovrebbe rigettare le istanze relative ai procedimenti di rilascio delle concessioni per la coltivazione di idrocarburi pendenti alla data di entrata in vigore del Dl il cui provvedimento di conferimento non sia stato rilasciato entro la data di entrata in vigore del Dl Milleproroghe. Inoltre, le concessioni di coltivazione, anche in regime di proroga, ad oggi vigenti manterrebbero la loro efficacia sino alla scadenza" ma non sarebbero ammesse nuove istanze di proroga. Infine, le attività di prospezione o di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, già sospese per effetto del Dl Semplificazioni del 2018 sarebbero definitivamente interrotte, fermo restando l’obbligo di messa in sicurezza dei siti interessati dalle stesse attività.
Si punterebbe poi a cancellare l’articolo 11-ter del dello stesso decreto Semplificazioni che aveva previsto il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Come sindacato siamo nettamente contrari ad ognuna di queste possibilità. Siamo decisamente favorevoli alle scelte di decarbonizzazione, ma la fase transitoria deve poter avvalersi soprattutto dell’uso del gas naturale. In caso contrario, non si va da nessuna parte! Contrari ad ogni norma che blocchi ricerca di gas e petrolio in Italia”.
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