Porti
roma
11 marzo 2021
Venezia, Chioggia, Livorno: il ministero dell'Ambiente blocca tutti i lavori
Niente escavo, serve la Via. Un sacchetto di cozze manda all'aria la Darsena Europa
11 marzo 2021 - roma - Il ministero dell’Ambiente ha deciso di sottoporre a VIA nazionale l’attività di escavo e ripristino dei pescaggi del Canale Malamocco – Marghera. Si allungano così i tempi per i necessari lavori negli scali di Venezia e Chioggia.
“Di questo passo i due scali saranno condannati all’irrilevanza”, denuncia Paolo Salvaro, presidente di Confetra Nord Est. “Si tratta di un’attività di manutenzione assolutamente fondamentale per l’accessibilità e, quindi, per il funzionamento dello scalo e che aveva già subito rallentamenti ingiustificabili" aggiunge.
"Erano state superate anche tutte le questioni che riguardavano l’uso delle palancole e dei pali in legno e trovata una collocazione ai fanghi scavati; ora questa decisione presa a Roma, magari da funzionari che non hanno mai visto il Canale Malamocco – Marghera e il nostro porto, rischia di bloccare tutto per un tempo indefinito”.
“Qualsiasi attività economica e tanto più uno scalo con le sue complessità e reti di relazioni internazionali - aggiune Salvaro che critica la 'continua incertezza' che pesa sul futuro del porto veneto - ha bisogno di tempi certi e di un quadro regolatorio e normativo che non cambia ogni tre mesi. Cominciamo a chiederci se tutto questo sia l’effetto solo di superficialità e disattenzione o se, al contrario, risponde a un preciso disegno di depotenziamento e marginalizzazione dei nostri due porti di Venezia e Chioggia”.
Riguardo agli escavi, Salvaro ricorda che anche a Chioggia dovevano essere già partiti vari interventi, dei quali, “drammaticamente non si sa più nulla”. “Chiedo che tutto il tessuto economico e imprenditoriale veneto alzi la voce insieme a noi, perché la portualità di riferimento per la nostra Regione non sia abbandonata in questo modo, e chiedo che anche il presidente Luca Zaia e l’assessore Elisa De Berti facciano sentire la loro voce a Roma, su questi temi e anche sulla ventilata idea di scegliere solo Genova e Trieste come porti di riferimento italiani per i traffici extra mediterraneo. Condividono questa impostazione o vogliono davvero difendere la nostra portualità insieme a noi?”.
A Livorno, invece, un sacchetto di cozze non destinabile al consumo alimentare sta mandando in alto mare la realizzazione della Darsena Europa. Oggi si è sollevato tutto il porto.
© copyright Porto Ravenna News
“Di questo passo i due scali saranno condannati all’irrilevanza”, denuncia Paolo Salvaro, presidente di Confetra Nord Est. “Si tratta di un’attività di manutenzione assolutamente fondamentale per l’accessibilità e, quindi, per il funzionamento dello scalo e che aveva già subito rallentamenti ingiustificabili" aggiunge.
"Erano state superate anche tutte le questioni che riguardavano l’uso delle palancole e dei pali in legno e trovata una collocazione ai fanghi scavati; ora questa decisione presa a Roma, magari da funzionari che non hanno mai visto il Canale Malamocco – Marghera e il nostro porto, rischia di bloccare tutto per un tempo indefinito”.
“Qualsiasi attività economica e tanto più uno scalo con le sue complessità e reti di relazioni internazionali - aggiune Salvaro che critica la 'continua incertezza' che pesa sul futuro del porto veneto - ha bisogno di tempi certi e di un quadro regolatorio e normativo che non cambia ogni tre mesi. Cominciamo a chiederci se tutto questo sia l’effetto solo di superficialità e disattenzione o se, al contrario, risponde a un preciso disegno di depotenziamento e marginalizzazione dei nostri due porti di Venezia e Chioggia”.
Riguardo agli escavi, Salvaro ricorda che anche a Chioggia dovevano essere già partiti vari interventi, dei quali, “drammaticamente non si sa più nulla”. “Chiedo che tutto il tessuto economico e imprenditoriale veneto alzi la voce insieme a noi, perché la portualità di riferimento per la nostra Regione non sia abbandonata in questo modo, e chiedo che anche il presidente Luca Zaia e l’assessore Elisa De Berti facciano sentire la loro voce a Roma, su questi temi e anche sulla ventilata idea di scegliere solo Genova e Trieste come porti di riferimento italiani per i traffici extra mediterraneo. Condividono questa impostazione o vogliono davvero difendere la nostra portualità insieme a noi?”.
A Livorno, invece, un sacchetto di cozze non destinabile al consumo alimentare sta mandando in alto mare la realizzazione della Darsena Europa. Oggi si è sollevato tutto il porto.
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