Porti
roma
13 settembre 2021
Anacer: cala l'import di cereali, ma cresce il valore
Calo dell’export di pasta, prodotti trasformati e riso
13 settembre 2021 - roma - Import di cereali in diminuzione in quantità ma in aumento in valore in Italia negi primi sei mesi del 2021, mentre l’export cala sia in valore sia in quantità: una diminuzione dovuta principalmente al calo dell’export di pasta, prodotti trasformati e riso. E’ l’analisi fatta da Anacer sulla base dei dati provvisori Istat.
Nel periodo, le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche sono risultate in diminuzione nelle quantità di 632.000 tonnellate (-5,8%) ed in aumento nei valori di 316,2 milioni di euro (+10,6%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La riduzione delle quantità è dovuta principalmente ai minori arrivi di grano tenero (-318.000 t, -14%) e di grano duro (-363.000 t, -23%). Risulta diminuire anche l’import di mais di 169.000 t (-5,6%) ed altri cereali minori (-23.000 t, -23%). Tra gli altri prodotti va segnalato l’incremento degli acquisti dall’estero di mangimi a base di cereali (+28%) e dei prodotti trasformati/sostitutivi (+5%). Relativamente al riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso), con circa 124.000 t, le quantità importate si confermano ai livelli dello scorso anno. Il totale dei semi oleosi aumenta di 180.000 t (+13%), mentre per le farine proteiche vegetali si registra una flessione di 18.000 t (-1,5%).
Le esportazioni dall’Italia nel primo semestre 2021 si riducono nelle quantità di 283.000 tonnellate (-11,2%) e nei valori di 124,5 milioni di euro (-5,9%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano diminuire le vendite all’estero di pasta (-213.000 t, pari a -158 milioni di euro rispetto all’anno precedente), dei prodotti trasformati (-25%) e del riso (-12%, considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e risone). Segnano un incremento invece le quantità esportate di farina di grano tenero (+14.700 t, +16%), di cereali in granella (+92.500 t, di cui +79.000 t di grano duro) ed in misura minore della semola di duro (+2%) e dei mangimi a base di cereali (+4,9%)
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi sei mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 3.309,7 milioni di euro (2.993,5 nel 2020) ed introiti per 1.988,8 milioni di euro (2.113,3 nel 2020). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.320,9 milioni di euro, contro -880,2 milioni di euro nel 2020.
© copyright Porto Ravenna News
Nel periodo, le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche sono risultate in diminuzione nelle quantità di 632.000 tonnellate (-5,8%) ed in aumento nei valori di 316,2 milioni di euro (+10,6%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La riduzione delle quantità è dovuta principalmente ai minori arrivi di grano tenero (-318.000 t, -14%) e di grano duro (-363.000 t, -23%). Risulta diminuire anche l’import di mais di 169.000 t (-5,6%) ed altri cereali minori (-23.000 t, -23%). Tra gli altri prodotti va segnalato l’incremento degli acquisti dall’estero di mangimi a base di cereali (+28%) e dei prodotti trasformati/sostitutivi (+5%). Relativamente al riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso), con circa 124.000 t, le quantità importate si confermano ai livelli dello scorso anno. Il totale dei semi oleosi aumenta di 180.000 t (+13%), mentre per le farine proteiche vegetali si registra una flessione di 18.000 t (-1,5%).
Le esportazioni dall’Italia nel primo semestre 2021 si riducono nelle quantità di 283.000 tonnellate (-11,2%) e nei valori di 124,5 milioni di euro (-5,9%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano diminuire le vendite all’estero di pasta (-213.000 t, pari a -158 milioni di euro rispetto all’anno precedente), dei prodotti trasformati (-25%) e del riso (-12%, considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e risone). Segnano un incremento invece le quantità esportate di farina di grano tenero (+14.700 t, +16%), di cereali in granella (+92.500 t, di cui +79.000 t di grano duro) ed in misura minore della semola di duro (+2%) e dei mangimi a base di cereali (+4,9%)
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi sei mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 3.309,7 milioni di euro (2.993,5 nel 2020) ed introiti per 1.988,8 milioni di euro (2.113,3 nel 2020). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.320,9 milioni di euro, contro -880,2 milioni di euro nel 2020.
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