Porti
Draghe nel Candiano, dall'imboccatura verso l'interno
Intanto trapela che il prossimo segretario generale sarà un ravennate
Nei mesi scorsi è stata completata la canaletta di accesso fuori le dighe, con un fondale a -13,50 m. Nei prossimi giorni si lavorerà per portare quello interno a -12.50 metri, a iniziare dall'imbocco del porto verso terra.
Da ottobre inizierà l’escavo per ripristinare la canaletta navigabile a -11,50 metri in tre zone: fra i moli e la ‘curva’ di Marina di Ravenna, tra questa e l’imbocco del Piombone e nel bacino di evoluzione San Vitale.
Secondo l’Autorità portuale, con questi ultimi lavori si potrà ragionevolmente ripristinare il pescaggio delle navi a -10,50 m.
Oggi è stata aggiudicata l’ultima gara relativa a questo progetto. Si tratta dell’impianto di lavorazione dei materiali di escavo che verrà realizzato, con un centinaio di milioni di investimento, nella cassa di colmata Nadep. Ad aggiudicarsi la gara è stata Renco Spa in collaborazione con Hera Ambiente. Una partnership che mette assieme un colosso delle costruzioni con un player ambientale di primo piano. Nell’impianto verranno trattati i materiali ricavati dall’approfondimento, eccetto quelli che potranno andare a mare. Una volta trattato questo materiale potrà essere stoccato nelle cave dismesse.
L’iter amministrativo è ancora lungo, i lavori inizieranno nella seconda parte del 2023.
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