Armatori, Cantieri
Guardia costiera, fermate 29 navi straniere
Da inizio anno sono state rilevate carenze per 250mila euro di sanzioni
Sono ben 29 le navi che, fino a fine ottobre di quest’anno, hanno dovuto scontare un fermo amministrativo per gravi carenze strutturali e di equipaggiamenti potenzialmente pericolosi per la sicurezza della navigazione e la sicurezza ambientale, oltre a rilevanti deficienze relative alla preparazione degli equipaggi o alla loro condizione di vita a bordo, il tutto con riferimento alle normative internazionali e comunitarie vigenti.
Dall’inizio del 2022 gli ispettori specializzati della Guardia Costiera hanno effettuato più di 150 ispezioni approfondite a bordo di navi straniere, rilevando più di 1.800 irregolarità e procedendo anche a bandire dai porti europei due navi gravemente sub-standard.
Nel corso delle attività, che hanno riguardato anche ispezioni ed analisi sui combustibili utilizzati a bordo ai fini della tutela dell’inquinamento atmosferico, sono inoltre state già elevate sanzioni amministrative ed imposte spese di detenzione per un totale di oltre 250.000 euro alle Compagnie di navigazione delle unità navali controllate.
Durante le ispezioni Port State Control di fondamentale importanza è il concetto di “emergenza”. Intorno a questo infatti, ruota una grossa percentuale di controlli effettuati a bordo. Tutte le strumentazioni e dotazioni utili ad affrontare le gravi situazioni critiche che possono verificarsi a bordo (quali ad esempio un incendio, l’abbandono della nave o richieste di soccorso tramite i dispositivi di comunicazione in plancia) vengono approfonditamente testate per valutarne il loro corretto funzionamento nonché il loro pronto utilizzo. Se infatti diverse “prove tecniche” vertono sul corretto funzionamento delle strumentazioni e dotazioni strutturali intrinseche della nave, durante le visite non vengono tralasciati gli accertamenti sul “fattore umano” anche attraverso l’effettuazione di operational controls: delle vere e proprie esercitazioni che mirano a simulare scenari critici potenzialmente verificabili quali la presenza di fuoco a bordo, la caduta di un uomo a mare o la perdita improvvisa delle pompe principali del timone, situazioni che possono produrre devastanti conseguenze se non correttamente affrontate.
Ad oggi, nel porto di Ravenna, sono ancora sottoposte a fermo 2 navi, una di bandiera della Danimarca, coinvolta nel sinistro che ha determinato l’affondamento del peschereccio Lugarain lo scorso 19 ottobre, e una di bandiera Panama. Di pari passo stanno procedendo anche le attività del medesimo nucleo ispettivo sulle navi italiane, sia per quanto riguarda la certificazione di sicurezza che per quanto concerne le visite sulla preparazione degli equipaggi.
Negli ultimi 8 mesi le ispezioni a bordo sono state più di 80, di cui 8 effettuate in territorio estero. Anche nel corso di queste attività sono state in alcuni casi rilevate irregolarità che hanno condotto il personale ad elevare sanzioni amministrative.
Proseguiranno senza sosta le attività ispettive sulla sicurezza della navigazione e la salvaguardia dell’ambiente marino ed atmosferico del nucleo Port State Control della locale Capitaneria di porto, i cui numeri parziali sopra menzionati evidenziano quanto importante e prioritaria sia l’attività di controllo effettuata al fine di mitigare e prevenire i rischi derivanti dal sistema nave e dalla navigazione, anche a beneficio del buon andamento del porto e dei traffici di Ravenna.
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