Porti
ravenna
03 novembre 2024
Riparbelli (Ader): «Sulla riorganizzazione dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna va sensibilizzato il governo»
Per la presidente dei Doganalisti ravennati «occorre convocare a Roma un incontro sulla carenza di personale, in vista dell’aumento dei passeggeri al terminal crociere, dello sviluppo del porto dopo i lavori dell’hub e col nuovo terminal container
03 novembre 2024 - ravenna - «La carenza di personale dell'ufficio doganale di Ravenna è una problematica cronica, da anni la facciamo presente alle istituzioni, Comune, Provincia e Regione, e anche all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a Roma, ma non abbiamo avuto nessun riscontro». Sono parole di Alessandra Riparbelli, presidente della sezione di Ravenna dell’Associazione regionale dei Doganalisti, che condivide le preoccupazioni espresse da Mario Giovanni Cozza, segretario generale Cisl FP Romagna.
«Occorre urgentemente e attraverso la Regione, quando il nuovo presidente si sarà insediato dopo le elezioni del 17 e 18 novembre, convocare un incontro a Roma con l’Agenzia per sensibilizzare il governo su questo argomento, perché Ravenna è un punto focale non solo per tutta l’Emilia-Romagna ma anche a livello nazionale visti gli introiti dell’Ufficio doganale di Ravenna tra diritti e accise pari a un miliardo l’anno», dichiara Riparbelli.
La Cisl nei giorni scorsi con una lettera aperta aveva richiamato l’attenzione delle Istituzioni sulla questione ritenuta di primaria importanza per la sicurezza e l’efficienza dei servizi offerti al Porto di Ravenna, che rischiano di essere compromessi da una ipotesi di riorganizzazione che da Roma intendono applicare in via sperimentale all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Ravenna.
«Dalle prime voci che stanno circolando – spiega Mario Giovanni Cozza, segretario generale Cisl FP Romagna - sembra che nel piano riorganizzativo non sia inclusa la previsione strutturale specifica per il terminal crociere di Ravenna, un’area fondamentale sia per l’economia della città sia per l’esperienza di migliaia di turisti che ogni anno vi transitano. Non sarebbero stati presi in considerazione né l’attuale complessità dell’ufficio con volumi di traffico merci e passeggeri in continua crescita né i molteplici progetti di sviluppo della portualità ravennate».
«Il traffico navi, sia passeggeri che merci – aggiunge il sindacalista - sembra infatti essere considerato al pari dei mezzi di trasporto, come i camion, per definire parametri di assetti e organici dell’Ufficio di Ravenna. Un approccio che non terrebbe conto della specificità e delle esigenze di controllo che questo servizio richiede. Senza un riconoscimento e una dotazione di risorse adeguati, la qualità operativa, compresa la sicurezza del terminal potrebbero essere gravemente compromesse».
Inoltre, Cozza registra il rischio di un ulteriore ridimensionamento del presidio dedicato al controllo dell’area giochi: «Ricordiamo che l’Emilia – Romagna, con il maggior numero presente in Riviera romagnola, detiene il primato nazionale (oltre 12mila) del numero di apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro presenti sul territorio nazionale e registra numeri importanti anche nel settore degli apparecchi con vincita in denaro e in altre tipologie di gioco».
La Cisl commenta «con favore l’apertura al confronto da parte della Direzione centrale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli dopo i dubbi e le criticità sollevate dalla delegazione Cisl FP al tavolo nazionale di qualche giorno fa sulla riorganizzazione delle sedi territoriali. Ora ci aspettiamo che l’Agenzia tenga conto nella pianificazione organizzativa delle peculiarità del nostro territorio e delle specifiche necessità di un porto cruciale come quello di Ravenna, favorendo l’incremento del numero di lavoratori in servizio, oggi nettamente insufficiente, oltre a strutture organizzative capaci di mantenere alto il livello di efficienza e sicurezza, sia per il terminal crociere e il traffico merci che per tutte le altre aree sensibili come quella dei giochi».
«Chiediamo a gran voce un confronto aperto e costruttivo, certi che queste nostre preoccupazioni possano trovare una risposta concreta e tempestiva per garantire un futuro sicuro e solido al nostro porto e alla nostra città», conclude Cozza.
«Occorre urgentemente e attraverso la Regione, quando il nuovo presidente si sarà insediato dopo le elezioni del 17 e 18 novembre, convocare un incontro a Roma con l’Agenzia per sensibilizzare il governo su questo argomento, perché Ravenna è un punto focale non solo per tutta l’Emilia-Romagna ma anche a livello nazionale visti gli introiti dell’Ufficio doganale di Ravenna tra diritti e accise pari a un miliardo l’anno», dichiara Riparbelli.
La Cisl nei giorni scorsi con una lettera aperta aveva richiamato l’attenzione delle Istituzioni sulla questione ritenuta di primaria importanza per la sicurezza e l’efficienza dei servizi offerti al Porto di Ravenna, che rischiano di essere compromessi da una ipotesi di riorganizzazione che da Roma intendono applicare in via sperimentale all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Ravenna.
«Dalle prime voci che stanno circolando – spiega Mario Giovanni Cozza, segretario generale Cisl FP Romagna - sembra che nel piano riorganizzativo non sia inclusa la previsione strutturale specifica per il terminal crociere di Ravenna, un’area fondamentale sia per l’economia della città sia per l’esperienza di migliaia di turisti che ogni anno vi transitano. Non sarebbero stati presi in considerazione né l’attuale complessità dell’ufficio con volumi di traffico merci e passeggeri in continua crescita né i molteplici progetti di sviluppo della portualità ravennate».
«Il traffico navi, sia passeggeri che merci – aggiunge il sindacalista - sembra infatti essere considerato al pari dei mezzi di trasporto, come i camion, per definire parametri di assetti e organici dell’Ufficio di Ravenna. Un approccio che non terrebbe conto della specificità e delle esigenze di controllo che questo servizio richiede. Senza un riconoscimento e una dotazione di risorse adeguati, la qualità operativa, compresa la sicurezza del terminal potrebbero essere gravemente compromesse».
Inoltre, Cozza registra il rischio di un ulteriore ridimensionamento del presidio dedicato al controllo dell’area giochi: «Ricordiamo che l’Emilia – Romagna, con il maggior numero presente in Riviera romagnola, detiene il primato nazionale (oltre 12mila) del numero di apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro presenti sul territorio nazionale e registra numeri importanti anche nel settore degli apparecchi con vincita in denaro e in altre tipologie di gioco».
La Cisl commenta «con favore l’apertura al confronto da parte della Direzione centrale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli dopo i dubbi e le criticità sollevate dalla delegazione Cisl FP al tavolo nazionale di qualche giorno fa sulla riorganizzazione delle sedi territoriali. Ora ci aspettiamo che l’Agenzia tenga conto nella pianificazione organizzativa delle peculiarità del nostro territorio e delle specifiche necessità di un porto cruciale come quello di Ravenna, favorendo l’incremento del numero di lavoratori in servizio, oggi nettamente insufficiente, oltre a strutture organizzative capaci di mantenere alto il livello di efficienza e sicurezza, sia per il terminal crociere e il traffico merci che per tutte le altre aree sensibili come quella dei giochi».
«Chiediamo a gran voce un confronto aperto e costruttivo, certi che queste nostre preoccupazioni possano trovare una risposta concreta e tempestiva per garantire un futuro sicuro e solido al nostro porto e alla nostra città», conclude Cozza.
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