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ravenna 21 dicembre 2024

Al Timone d'Oro del Propeller Club oltre 200 operatori per salutare Daniele Rossi

Ripercorsi otto anni di storia del porto. «Un viaggio meraviglioso, terribile e difficile»

21 dicembre 2024 - ravenna - La comunità portuale ha risposto con un numero record (oltre 200 operatori) all’invito del Propeller Club presieduto dall’avvocato Simone Bassi per la cerimonia di consegna del Timone d’Oro 2024 al presidente dell’Autorità di sistema portuale, Daniele Rossi.
Dal 1996 il Club, che si occupa della promozione e della conoscenza delle attività portuali e della logistica, lo assegna a personalità che si sono distinte in questo ambito.

Organizzata venerdì 20 dicembre 2024 al Palace Hotel di Milano Marittima in occasione della Cena degli auguri, è stata l’ultima occasione per Daniele Rossi di incontrare la comunità portuale.
A Ravenna da otto anni, Rossi ha terminato, infatti, il suo secondo mandato di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale.

«Al di là della sintetica motivazione, il Premio vuole essere un ringraziamento per la preziosa attività svolta in tutti questi anni per il porto di Ravenna», ha detto Simone Bassi. A consegnarlo a Rossi è stato Filippo Bongiovanni, presidente dei giovani del Club e anche del Gruppo Giovani sia degli agenti marittimi ravennati che di Federagenti nazionale.

Bassi si è riferito innanzitutto al progetto dell’Hub portuale, con l’escavo dei fondali e il rifacimento delle banchine, «ma la presidenza di Daniele Rossi – ha proseguito – sarà ricordata anche per la collaborazione dell’Autorità portuale con le varie componenti dell’economia portuale e della logistica ravennate».

Collaborazione emersa negli interventi. Dal prefetto Raffaele Ricciardi «sono a Ravenna da meno di due settimane, ma posso dire che è una città straordinaria dove si lavora tutti insieme nell’interesse comune. Il porto è il core business dell’economia non solo locale, Rossi lo ha portato a livelli altissimi e io farò la mia parte come i miei predecessori». «Siamo due enti che regolano la vita dei porti, due facce della stessa medaglia - gli ha fatto seguito Michele Maltese, direttore marittimo dell'Emilia-Romagna e comandante della Capitaneria di Porto di Ravenna - che devono lavorare insieme ed è quello che è accaduto ad esempio sul tema della sicurezza e sulla redazione del progetto per la nuova gara per il servizio di rimorchio che verrà potenziato senza però incidere sulle tariffe. Rossi è un grande manager e noi, come abbiamo fatto fino ad ora, continueremo a collaborare con l'Autorità portuale».

L’assessora comunale al Porto, Annagiulia Randi, ha chiamato accanto a sé l’assessore Eugenio Fusignani, affermando «siamo stati gli assessori al Porto che nel 2016 hanno accolto e oggi salutano Rossi. Siamo qui per testimoniare l’importanza del suo percorso. Come operatrice portuale sentivo da tempo parlare dell’approfondimento dei fondali e otto anni fa il porto doveva scegliere se morire o invece affrontare una nuova stagione di grande sviluppo. È stata scelta questa seconda linea, Comune, Regione, Camera di commercio e Autorità portuale hanno fatto un grande lavoro e sento entusiasmo da parte di tutta la comunità portuale».
«Ricordo le ansie, le speranze e le aspettative di allora – ha aggiunto Eugenio Fusignani -, oggi quelle aspettative sono una realtà e sono la testimonianza della collaborazione messa in atto dagli enti pubblici e dai privati».

«Vedere così tante persone questa sera è commovente ed entusiasmante - ha dichiarato Rossi - è una grande manifestazione di affetto di cui non sarò mai abbastanza grato alla città, al porto, alla comunità portuale e a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo viaggio meraviglioso, terribile e difficile, che ha segnato la mia vita professionale e personale.
Oggi celebriamo un momento di gioia per il porto, ma arrivarci è stata una grande fatica, un immenso lavoro che hanno fatto le donne e gli uomini dell'Autorità portuale nella consapevolezza di avere vicino le istituzioni».

Il ringraziamento più grande di Rossi è andato a Michele de Pascale, il sindaco di allora che gli chiese di venire ad occuparsi del porto di Ravenna. «Lui è stato il primo ad aver creduto in me, anzi il secondo, perché il primo è stato Gianni Bessi (già consigliere regionale, ndr)».
Ma questo percorso non sarebbe nemmeno partito senza il sostegno delle istituzioni, Comune di Ravenna e Regione Emilia-Romagna, «quindi un ringraziamento veramente di cuore all’assessore regionale Andrea Corsini».

È lungo l’elenco di coloro che hanno accompagnato il viaggio di Rossi. Dall'ex presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al dirigente regionale Paolo Ferrecchi, a Giuseppe Bortone direttore generale di Arpae e Pietro Baratono dirigente del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture referente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici.
E poi i prefetti «la sponda dove andare a cercare consolazione, forza, energia per continuare ad andare avanti, è sempre stata la mano sulla spalla del prefetto che ci ha accompagnato».

Rossi ha sottolineato che otto anni fa la comunità portuale di Ravenna si nascondeva dietro l'illusione che l'insabbiamento del porto di Ravenna un bel giorno si sarebbe fermato da solo, «non era così, senza l’Hub portuale il porto oggi non sarebbe nelle condizioni di chiudere un altro grande anno, con un traffico in pareggio e forse qualcosa di più rispetto al 2023.  Un risultato straordinario in un momento in cui la portualità è così profondamente segnata da una congiuntura internazionale devastante, due guerre nel Mediterraneo, l'economia in una fase di stagnazione, la Germania che non assorbe l'export della manifattura italiana».

«In questa situazione così drammatica - ha commentato - il porto di Ravenna chiude l'anno con un segno più, siete stati veramente bravissimi, questo premio è destinato a tutta la comunità portuale ravennate per il lavoro meraviglioso, il confronto anche duro che abbiamo avuto in questi otto anni e il supporto costante che nei momenti critici avete sempre dato a me e ai colleghi dell'Autorità portuale.
Non è stato un rapporto facile con voi, perché siete professionisti capaci, siete stati impegnativi e difficili da gestire ma senza di voi, senza il vostro sostegno questa sera non saremmo qui a festeggiare un momento così importante per il porto di Ravenna».

Per Rossi quella del porto non è una rinascita, ma un nuovo sviluppo, «un percorso di crescita che vi porterà lontano e porterà le vostre aziende e i vostri terminal a successi che oggi non riuscite neanche a immaginare».

Ha poi citato il successo del terminal crociere, «che fino a qualche anno fa faceva zero passeggeri, mentre oggi ne registra 320mila che nel 2026, finiti i lavori  della nuova stazione marittima, diventeranno 500mila».

«Girando per i ministeri e i convegni, quello che sento in Italia e anche fuori dall'Italia è un clima nuovo, una rinnovata fiducia nel porto di Ravenna. L'averla ricostruita è l'elemento forse più importante di questo grande lavoro, gli investitori oggi vengono a cercare il porto e i famosi 200 ettari di aree disponibili per nuovi investimenti sono tutti in negoziazione».
Rossi ha quindi ringraziato la propria compagna, Ines, per essergli sempre stata accanto, supportandolo nei momenti più bui e difficili.

«Esiste un modello Ravenna», ha concluso Bassi, e insieme a padre Vincenzo Tomaiuoli ha invitato i presenti a sostenere la Stella Maris con una donazione a favore dei marittimi.
Non ha poi mancato di citare Paola Batani e la mamma, signora Luciana, per la professionalità dello staff del Palace Hotel di Milano Marittima «affidarsi a voi è sempre una certezza». 

 

 


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