Energia
ravenna
10 ottobre 2025
L’impegno di Romagna Acque per la sostenibilità
Il presidente Bernabè: «Operiamo da sempre per far crescere la cultura ambientale, in particolare per quanto riguarda la risorsa idropotabile»

10 ottobre 2025 - ravenna - Poche settimane fa, Romagna Acque-Società delle Fonti Spa ha presentato a Forlì il proprio Bilancio Integrato, relativo al 2023.
Uno strumento che l’azienda redige ormai da molti anni, a prima conferma della propria articolata attività nel campo della sostenibilità, vista in ogni ambito. Il documento rendiconta infatti il quotidiano operato della Società su argomenti legati non solo alle tematiche idropotabili ma, più in generale, a quelle di carattere ambientale, economico e sociale.
A monte va comunque sottolineato il compito base dell’azienda, che è a carattere completamente pubblico e ha come soci i Comuni delle tre province romagnole.
«Il nostro core business – ricorda il presidente Tonino Bernabè - è quello di fornire acqua di qualità a tutta la popolazione romagnola per 365 giorni all’anno, e parliamo di circa un milione di abitanti; ma la popolazione servita cresce in estate a diversi milioni, viste le presenze turistiche sulla riviera, a cui pure dobbiamo fornire con puntualità il medesimo servizio».
Ma l’acqua è l’elemento base del lavoro quotidiano di Romagna Acque non solo in quanto core business della fornitura di risorsa idropotabile, bensì anche per le costanti attività correlate: volte a promuovere l’importanza della risorsa per il territorio, il suo corretto utilizzo da parte dei cittadini, la conoscenza del suo valore per le giovani generazioni.
«Per fare questo – continua il presidente - operiamo da sempre per far crescere la cultura ambientale, in particolare per quanto riguarda la risorsa idropotabile. Lo facciamo in vari modi: con collaborazioni e iniziative costanti, che hanno per interlocutori soggetto territoriali, ma anche di altre aree del Paese, o addirittura in ambito internazionale».
Basti citare qualche esempio. Come la presenza di Romagna Acque fra i soci fondatori della Fondazione Alberitalia, nata per dare vita ad azioni concrete su tutto il territorio italiano per far sì che piantare e gestire alberi e boschi non sia solo una moda del momento, ma un sistema efficace di contrasto alla crisi climatica e, allo stesso tempo, capace di migliorare la qualità della vita alle generazioni presenti e future.
Oppure il suo ingresso recente in Renael, Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, che associa soggetti in ambito nazionale legati a vario titolo al tema della regolazione idraulica della risorsa idrica.
O ancora l’evento ospitato dalla Società a Rimini in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, lo scorso marzo: un workshop del progetto mediterraneo “ECORISE-SDG”, che ha lo scopo di promuovere la condivisione di esperienze e un quadro di cooperazione ambientale tra esperti governativi, operatori idrici, comunità accademiche, di ricerca e innovazione e stakeholder diversi.
Un evento, quello riminese, che ha messo allo stesso tavolo – fra gli altri esperti presenti – anche relatori provenienti sia da Israele che dalla Palestina.
Sono radicate, inoltre, diverse collaborazioni prestigiose con Università, centri di ricerca e altri soggetti a livello italiano e internazionale, per poter dare apporti autorevoli e innovativi su diversi ambiti legati alla sostenibilità ambientale. Fra queste, citiamo quelle rendicontate dal Bilancio Integrato appena presentato.
La convenzione con la Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico che riguarda il monitoraggio dei laghi, storicamente effettuato utilizzando indicatori fisici e chimici: e Il report 2022 sullo stato trofico dell’invaso di Ridracoli conferma il buono stato di salute delle acque.
Ancora, il protocollo d’intesa fra Romagna Acque e l’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) per dare vita a uno studio denominato “IDRA”: una ricerca sulla correlazione fra le risorse idropotabili e la pubblica sanità, con particolare interesse agli impatti di tipo oncologico.
Uno studio che si pone l’obiettivo di valutare l’associazione tra la frequenza di malattie tumorali e la tipologia di acqua per uso umano presente in Romagna.
© copyright Porto Ravenna News
Uno strumento che l’azienda redige ormai da molti anni, a prima conferma della propria articolata attività nel campo della sostenibilità, vista in ogni ambito. Il documento rendiconta infatti il quotidiano operato della Società su argomenti legati non solo alle tematiche idropotabili ma, più in generale, a quelle di carattere ambientale, economico e sociale.
A monte va comunque sottolineato il compito base dell’azienda, che è a carattere completamente pubblico e ha come soci i Comuni delle tre province romagnole.
«Il nostro core business – ricorda il presidente Tonino Bernabè - è quello di fornire acqua di qualità a tutta la popolazione romagnola per 365 giorni all’anno, e parliamo di circa un milione di abitanti; ma la popolazione servita cresce in estate a diversi milioni, viste le presenze turistiche sulla riviera, a cui pure dobbiamo fornire con puntualità il medesimo servizio».
Ma l’acqua è l’elemento base del lavoro quotidiano di Romagna Acque non solo in quanto core business della fornitura di risorsa idropotabile, bensì anche per le costanti attività correlate: volte a promuovere l’importanza della risorsa per il territorio, il suo corretto utilizzo da parte dei cittadini, la conoscenza del suo valore per le giovani generazioni.
«Per fare questo – continua il presidente - operiamo da sempre per far crescere la cultura ambientale, in particolare per quanto riguarda la risorsa idropotabile. Lo facciamo in vari modi: con collaborazioni e iniziative costanti, che hanno per interlocutori soggetto territoriali, ma anche di altre aree del Paese, o addirittura in ambito internazionale».
Basti citare qualche esempio. Come la presenza di Romagna Acque fra i soci fondatori della Fondazione Alberitalia, nata per dare vita ad azioni concrete su tutto il territorio italiano per far sì che piantare e gestire alberi e boschi non sia solo una moda del momento, ma un sistema efficace di contrasto alla crisi climatica e, allo stesso tempo, capace di migliorare la qualità della vita alle generazioni presenti e future.
Oppure il suo ingresso recente in Renael, Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, che associa soggetti in ambito nazionale legati a vario titolo al tema della regolazione idraulica della risorsa idrica.
O ancora l’evento ospitato dalla Società a Rimini in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, lo scorso marzo: un workshop del progetto mediterraneo “ECORISE-SDG”, che ha lo scopo di promuovere la condivisione di esperienze e un quadro di cooperazione ambientale tra esperti governativi, operatori idrici, comunità accademiche, di ricerca e innovazione e stakeholder diversi.
Un evento, quello riminese, che ha messo allo stesso tavolo – fra gli altri esperti presenti – anche relatori provenienti sia da Israele che dalla Palestina.
Sono radicate, inoltre, diverse collaborazioni prestigiose con Università, centri di ricerca e altri soggetti a livello italiano e internazionale, per poter dare apporti autorevoli e innovativi su diversi ambiti legati alla sostenibilità ambientale. Fra queste, citiamo quelle rendicontate dal Bilancio Integrato appena presentato.
La convenzione con la Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico che riguarda il monitoraggio dei laghi, storicamente effettuato utilizzando indicatori fisici e chimici: e Il report 2022 sullo stato trofico dell’invaso di Ridracoli conferma il buono stato di salute delle acque.
Ancora, il protocollo d’intesa fra Romagna Acque e l’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) per dare vita a uno studio denominato “IDRA”: una ricerca sulla correlazione fra le risorse idropotabili e la pubblica sanità, con particolare interesse agli impatti di tipo oncologico.
Uno studio che si pone l’obiettivo di valutare l’associazione tra la frequenza di malattie tumorali e la tipologia di acqua per uso umano presente in Romagna.

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