Porti
ravenna
12 febbraio 2025
Presidenza Autorità portuale. In attesa di "Porti d'Italia" Spa, si va verso il commissariamento
L’obiettivo del rinvio sembrerebbe legato alla volontà di approvare prima la riforma portuale, che prevederebbe l’istituzione di una società mista pubblico-privata denominata “Porti d’Italia” Spa. Su questo progetto regna ancora il massimo riserbo

12 febbraio 2025 - ravenna - La nomina del nuovo presidente dell’Autorità portuale di Ravenna resta ancora in sospeso. Nonostante un primo confronto tra il governatore dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, i tempi sembrano destinati ad allungarsi.
«Ho incontrato il ministro Salvini e abbiamo convenuto sulla necessità di un nome condiviso. Ma non ci è stato chiesto di presentare una terna e non è accaduto nemmeno il contrario», ha dichiarato de Pascale, rispondendo a una domanda sulla questione a margine del convegno "Energia e sostenibilità: le sfide del futuro", organizzato dal Quotidiano Nazionale a Palazzo Rasponi dalle Teste.
La scelta del nuovo vertice potrebbe dunque slittare ulteriormente. L’obiettivo del rinvio sembrerebbe legato alla volontà di approvare prima la riforma del sistema portuale, che prevederebbe l’istituzione di una società mista pubblico-privata denominata “Porti d’Italia” Spa. Su questo progetto, tuttavia, regna ancora il massimo riserbo.
In ambienti politici si fa sempre più strada l’ipotesi di un allineamento delle scadenze di tutte le Autorità portuali italiane, il che porterebbe a una decisione definitiva solo in estate. L’ultima in scadenza è infatti l’Autorità portuale della Sardegna, guidata da Massimo Deiana, il cui mandato terminerà a luglio. Questo scenario aprirebbe un complesso gioco di equilibri tra le forze politiche di maggioranza e, forse, anche dell’opposizione.
Alla luce di questi tempi dilatati, il commissariamento dell’Autorità portuale di Ravenna appare ormai inevitabile. Una volta individuato un candidato, infatti, sarebbero comunque necessari i passaggi obbligatori nelle commissioni Trasporti di Camera e Senato, allungando ulteriormente il processo.
Va ricordato che il primo bando per le manifestazioni di interesse relative a nove Autorità portuali è scaduto lo scorso settembre, mentre per le altre sei il termine ultimo era il 30 gennaio. In attesa di sviluppi, la figura del commissario diventa quindi sempre più concreta.
Tra i possibili nomi per il ruolo di commissario si fa strada quello di Daniele Rossi, attuale presidente, sulla scia di quanto accaduto a Civitavecchia con la nomina di Pino Musolino. In passato, scelte analoghe hanno portato alla designazione di segretari generali o ammiragli, come accaduto nei porti di Genova, Trieste, La Spezia, Bari e Messina.
Nell’ultimo periodo sono circolati diversi nomi per il vertice dell’Autorità portuale di Ravenna, tra cui parlamentari, amministratori locali, operatori del settore e figure provenienti da ambiti differenti. Tuttavia, ma nessuno è emerso sugli altri.
La decisione finale spetta al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, che dovrà trovare un accordo con la Regione Emilia-Romagna. In caso di mancata intesa, la questione passerà direttamente al Consiglio dei Ministri.
© copyright Porto Ravenna News
«Ho incontrato il ministro Salvini e abbiamo convenuto sulla necessità di un nome condiviso. Ma non ci è stato chiesto di presentare una terna e non è accaduto nemmeno il contrario», ha dichiarato de Pascale, rispondendo a una domanda sulla questione a margine del convegno "Energia e sostenibilità: le sfide del futuro", organizzato dal Quotidiano Nazionale a Palazzo Rasponi dalle Teste.
La scelta del nuovo vertice potrebbe dunque slittare ulteriormente. L’obiettivo del rinvio sembrerebbe legato alla volontà di approvare prima la riforma del sistema portuale, che prevederebbe l’istituzione di una società mista pubblico-privata denominata “Porti d’Italia” Spa. Su questo progetto, tuttavia, regna ancora il massimo riserbo.
In ambienti politici si fa sempre più strada l’ipotesi di un allineamento delle scadenze di tutte le Autorità portuali italiane, il che porterebbe a una decisione definitiva solo in estate. L’ultima in scadenza è infatti l’Autorità portuale della Sardegna, guidata da Massimo Deiana, il cui mandato terminerà a luglio. Questo scenario aprirebbe un complesso gioco di equilibri tra le forze politiche di maggioranza e, forse, anche dell’opposizione.
Alla luce di questi tempi dilatati, il commissariamento dell’Autorità portuale di Ravenna appare ormai inevitabile. Una volta individuato un candidato, infatti, sarebbero comunque necessari i passaggi obbligatori nelle commissioni Trasporti di Camera e Senato, allungando ulteriormente il processo.
Va ricordato che il primo bando per le manifestazioni di interesse relative a nove Autorità portuali è scaduto lo scorso settembre, mentre per le altre sei il termine ultimo era il 30 gennaio. In attesa di sviluppi, la figura del commissario diventa quindi sempre più concreta.
Tra i possibili nomi per il ruolo di commissario si fa strada quello di Daniele Rossi, attuale presidente, sulla scia di quanto accaduto a Civitavecchia con la nomina di Pino Musolino. In passato, scelte analoghe hanno portato alla designazione di segretari generali o ammiragli, come accaduto nei porti di Genova, Trieste, La Spezia, Bari e Messina.
Nell’ultimo periodo sono circolati diversi nomi per il vertice dell’Autorità portuale di Ravenna, tra cui parlamentari, amministratori locali, operatori del settore e figure provenienti da ambiti differenti. Tuttavia, ma nessuno è emerso sugli altri.
La decisione finale spetta al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, che dovrà trovare un accordo con la Regione Emilia-Romagna. In caso di mancata intesa, la questione passerà direttamente al Consiglio dei Ministri.

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