sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 04 gennaio 2021

Rossi: “Draga, a marzo firma con Fincantieri”

04 gennaio 2021 - ravenna - Interverrà in T&C, crociere e imboccatura
Come sarà l’avvio dei lavori del progetto hub
Parla il presidente dell’Autorità di sistema portuale Daniele RossiSe il 2020 è stato l’anno della pandemia, il 2021 per il porto di Ravenna sarà sicuramente l’anno decisivo che porterà all’avvio dei lavori veri e propri su fondali e banchine del progetto hub portuale. Dove inizierà l’escavo? La draga della Fincantieri quando entrerà in attività? Come sarà il nuovo terminal container? Ne abbiamo parlato con Daniele Rossi, presidente dell’AdSP ravennate.


Presidente Rossi, a che punto siamo con l’hub portuale?
“Siamo in fase di completamento della progettazione esecutiva e dopo le dovute approvazioni si potrà partire con i lavori.
Dovendo ottenere anche l’autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente è ragionevole ipotizzare che ciò avvenga subito dopo l’estate. Il cronoprogramma del progetto, costruito per consentire l’operatività dei terminal anche durante la ristrutturazione delle rispettive banchine prevede che i lavori comincino contemporaneamente con lo svuotamento delle casse di colmata (serviranno dai 14 ai 17 mesi) e la ristrutturazione delle banchine Bunge, Alma petroli, Unigrà, T&C, Docks Piomboni e nuovo teminal container. Grazie anche all'accordo recentemente sottoscritto con Sapir per lo stoccaggio del materiale di escavo, si potranno eseguire i primi dragaggi nelle zone dell’avamporto e della curva e avviare i lavori sulle ulteriori banchine Lloyd, la parte a sud di Terminal Nord e IFA dopo circa un anno e mezzo. Successivamente potranno essere scavate le zone di largo Trattaroli e si potranno iniziare i lavori sulla parte nord della banchina di Terminal Nord”.

Recentemente sono stati aggiudicati due importanti bandi di gara: quello per la sistemazione dei fondali in imboccatura, al terminal crociere e al Tcr. Tra l’altro, la draga ecologica di Fincantieri che eseguirà i lavori, eviterà di utilizzare l’impianto di trattamento, facendo risparmiare soldi e tempo. È così?
“Nelle ultime settimane abbiamo aggiudicato due importanti interventi. Uno è quello affidato a Fincantieri per l’escavo dei fondali nell’area prospicente il terminal passeggeri, all’imboccatura del porto e in un tratto del bacino di San Vitale in prossimità del Terminal Container.
Per attuare questo intervento Fincantieri, utilizzerà una draga ecologica realizzata in partnership con Decomar. Questo consentirà di non dover utilizzare un impianto provvisorio mobile, a terra, per il trattamento del materiale scavato, con un indubbio risparmio di tempo.
Il materiale scavato sarà utilizzato nell'area dell'autotrasporto alle Bassette, che verrà predisposta come parcheggio per circa 200 camion. Con stazione di servizio carburanti e punto ristoro.
La firma del contratto con Fincantieri, contratto del valore di circa 9 milioni Euro, sarà nel mese di marzo e da lì a poco ci sarà la consegna dei lavori”.

Anche la draga per la manutenzione a chiamata era una richiesta avanzata dagli operatori portuali.
“È proprio il contratto quadriennale per la manutenzione dei fondali, quello che prevede l’intervento di una draga ‘a chiamata’, per così dire, il secondo importante contratto che abbiamo attivato nelle settimane scorse. La gara è stata aggiudicata al raggruppamento di imprese guidato da La Dragaggi di Chioggia, e ha un valore di oltre 5 milioni di Euro.
Sarà così possibile eseguire interventi tempestivi nel caso in cui ci sia necessità di ripristinare tramite livellamento i fondali insabbiati a causa di importanti mareggiate”.

In queste settimane si parla quasi più dei fondali a 14,50 che di quelli a 12,50 metri che verranno prima. Facciamo chiarezza sui fondi per i 14,50: quanti sono e da dove provengono?
“Il progetto dell’Hub Portuale di Ravenna prevede, nella sua Seconda Fase, un investimento complessivo di circa 300 milioni di euro per l’adeguamento delle banchine operative in destra Canale (per un costo di circa 65 milioni di euro, di cui 45 già finanziati dal MIT nell’agosto scorso), per l’approfondimento dei fondali a -14,50, cui corrisponde un escavo di circa 8 milioni di m3 di sedimenti, e per la realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali di risulta dell’escavo, indispensabile per questa fase di approfondimento dei fondali e per garantirne la successiva manutenzione nei prossimi 20 anni. Questa parte dell’intervento vale oltre 200 milioni di Euro (di cui 40 già finanziati dal MIT nell’agosto scorso) e consentirà la creazione di circa 30 nuovi posti di lavoro per la gestione dell’impianto.
La parte restante del finanziamento necessario per coprire i costi di realizzazione e gestione dell’impianto l’abbiamo richiesta nell’ambito dei Fondi Europei del Recovery Plan. Ovviamente stiamo esplorando anche modalità alternative di finanziamento. Il progetto definitivo di questa Seconda Fase è stato completato e, nel corso del 2021, dopo aver ottenuto le relative autorizzazioni ambientali, sarà posto a bando di gara”.

I 14,50 serviranno a Trattaroli per il nuovo terminal container, ma anche per le navi alla rinfusa che opteranno per questa piastra logistica. Ci descrive come sarà e quali saranno i tempi?
“L’Autorità Portuale si occuperà di realizzare la banchina di un chilometro a servizio del terminal. Il terminal sarà costruito da Sapir con prevalente destinazione al traffico container ma, ovviamente, dovranno essere valutate tutte le opportunità di ottimizzare gli enormi spazi che si renderanno disponibili in Penisola Trattaroli, anche in funzione di altre attività portuali. Nel frattempo l’Autorità Portuale sta lavorando con RFI per il prolungamento della rete ferroviaria, in particolare verso Penisola Trattaroli e sta valutando la necessità di nuove banchine sul canale di accesso al Piombone”.



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