sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 25 febbraio 2021

Nanni: “ Ora avanti con investimenti nel gas e nell’eolico offshore”

25 febbraio 2021 - ravenna - Parla Franco Nanni, presidente del Roca
“Siamo per le energie pulite e anche il metano lo è”
Franco Nanni, presidente del Roca, ha assistito con grande preoccupazione all’altalenarsi di dichiarazioni da parte del ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e al blocco delle attività estrattive.

Presidente, come guarda al nuovo Governo?

Con un certo ottimismo. Gli ultimi governi hanno ignorato completamente i nostri appelli. Il blocco delle attività offshore in Italia ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro. Il Presidente incaricato è un uomo fuori da interessi politici, quindi speriamo che riesca mettere in atto una politica energetica a lunga scadenza e che consideri che se importerà meno gas metano dall’estero farà risparmiare gli italiani e potrà creare posti di lavoro.
Soprattutto in questo momento le associazioni di categoria, i sindacati, le istituzioni locali e tutti coloro che hanno a cuore un settore così importante per Ravenna, devono vigilare che non si faccia strada nuovamente un altro atto come quello del M5S che con un emendamento al decreto Semplificazioni ha cercato di dare il colpo di grazia all’industria italiana delle trivellazioni. Al momento le operazioni sono ferme fino a febbraio 2021, perché la moratoria, conosciuta come blocca-trivelle, è stata allungata da 18 a 24 mesi, anche in quel caso con un emendamento, presentato dai 5Stelle e approvato a febbraio scorso nel decreto Milleproroghe.
Nello specifico, pensa che il nuovo esecutivo si occuperà finalmente di dare al Paese una politica energetica?
Spero che il piano energetico sia una priorità di Draghi, che è un uomo che guarda i numeri. Negli ultimi anni abbiamo speso mediamente 44.398.400.000 euro all’anno per approvvigionare energia. Nello specifico del metano, l’Italia importa circa il 92% del fabbisogno nazionale. Qualsiasi persona di buon senso dovrebbe capire che, se estrarremo il gas dal nostro territorio, spenderemo meno per importarlo.
Un piano energetico italiano come potrebbe essere impostato? Come immagina una transizione realistica?
Tutti siamo d’accordo che debba avvenire una transizione verso le energie pulite. Quindi si debbono avviare investimenti per produrne. Noi siamo particolarmente favorevoli all’eolico offshore, che potrebbe portare molto lavoro alle nostre aziende. Naturalmente si deve diminuire l’utilizzo di petrolio e carbone e incentivare il gas metano che è considerato il fossile meno inquinante. Recentemente è stata sospesa l’attività di produzione di gas in Italia per andarlo ad acquistare dall’estero. Oppure si incentiva l’auto elettrica, che poi viene alimentata con elettricità prodotta da combustibili fossili (magari carbone!).
Quindi è contrario all’auto elettrica?
Assolutamente NO. Personalmente farei entrare in città solamente mezzi elettrici. Soprattutto farei consegnare le merci in città con furgoni elettrici (o tricicli a pedali come una volta). Ma per essere realmente un mezzo ecologico, le batterie dovrebbero essere caricate con energia proveniente da solare o eolico.
Come vede il ruolo di Ravenna?
Ravenna per continuare a essere la capitale dell’energia dovrebbe diventare un polo per sviluppare progetti di ricerca per migliorare la produzione di energia green. C’è ancora tanta ricerca da fare, in quanto il costo dell'energia pulita è ancora troppo alto. Anche la produzione di idrogeno (che potrebbe essere il combustibile pulito del futuro) ha un costo di produzione ancora troppo alto.
Croazia e Macedonia sono sempre in agguato per soffiarci il gas italiano?
L’Italia dal 2005 importa gas metano dalla Croazia. D’altra parte l’Italia non fa nuove estrazione da decenni. Mentre le altre nazioni dell’Adriatico fanno ricerca e cercano di produrre anche vicino al confine delle acque territoriali, così se riescono a 'mungere' anche dalla nostra parte tanto meglio (d’altra parte all’Italia non sembra che interessi il metano domestico).
In questi ultimi tempi diverse aziende ravennati stanno ottenendo importanti risultati anche sul fronte delle rinnovabili, pensiamo alla Rosetti Marino, alla Righini, alla Tozzi Sud. L’esperienza fatta con l'oil&gas si dimostra vincente, come già accaduto per le aziende del Nord Europa?
Sicuramente la specializzazione acquisita nell’oil&gas può essere trasferita anche in altri settori dell’offshore. Una piattaforma offshore è sempre costruita con criteri per stare in mare, sia che serva a ospitare pale eoliche o pannelli solari.
Come vede l’edizione 2021 di OMC?
OMC 2021 vuole essere la conferenza della transizione. Non si parlerà solo di Oil&Gas ma di energia in generale. Quindi si parlerà di solare, eolico, idrogeno, cattura di CO2 e di tutte le fonti di energia che dovranno sostituire il fossile. Purtroppo, l’attuale pandemia non ci aiuta. Probabilmente non avremo i 25.000 visitatori dell’ultima edizione, ma sarà un nuovo OMC con argomenti di assoluta attualità.



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