sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 27 luglio 2018

Rubboli (PRProgress): "Un solo varco crea problemi di sicurezza"

27 luglio 2018 - ravenna - Roberto Rubboli, presidente di PortRavennaprogress, perché si rende necessaria una seconda strada di accesso al porto di Ravenna?
“La presenza di un’unica via di accesso in entrata e uscita dallo scalo portuale in Destra Canale, che dal porto di San Vitale ha come unico sbocco la Via Classicana che transita sotto il cavalcavia di Via Trieste, è da tempo considerata un forte handicap per la crescita del porto.
Esiste una problematica di sicurezza sul lavoro connessa alla pericolosa difficoltà di accesso di mezzi di soccorso nella malaugurata ipotesi si dovessero presentare degli eventi che blocchino l’unico varco di accesso e contestualmente emergenze sanitarie o di pubblica sicurezza all’interno dell’area.
C’è poi un elevato rischio connesso alle problematiche della Security in un’area che costituisce un obiettivo sensibile.
È evidente che anche solo un restringimento della carreggiata, come è già accaduto in occasione di lavori stradali o di incidenti, rischia non solo di non poter far intervenire i mezzi di soccorso sull’area in caso di emergenza, come su citato, ma anche di rallentare l’entrata e l’uscita delle merci andando a minare pesantemente la competitività della catena logistica portuale.
Un unico varco di accesso al porto incide quotidianamente sulla qualità della vita di tutti i lavoratori del comparto, che si trovano ad affrontare lunghe file per entrare e uscire dal lavoro, anche con il rischio di tamponamenti e incidenti stradali”.

Quando PortRavennaprogress teme tempi decisori infiniti, si riferisce anche al fatto che si poteva pensare anche prima alla necessità di un secondo accesso?

“Nel nostro Paese siamo abituati a tempi lunghissimi, decennali, tra ideazione, progettazione e realizzazione delle opere pubbliche. Nel caso di un secondo accesso al porto abbiamo più enti competenti che devono esprimersi e non possiamo permetterci lunghissime attese.
Questo è ciò che temiamo. Lo sviluppo del porto è previsto per i prossimi anni, la seconda strada di accesso, pur nel rispetto dell’iter necessario, non può attendere 10 e più anni”.


La città sarà in grado politicamente e tecnicamente di reggere il forte incremento di traffico che seguirà l'avvio dei lavori di escavo?

Non ci sarà un incremento del traffico tale da creare problemi irrisolvibili, sia perché i tempi saranno molto dilatati sia perché le quantità ipotizzate sono "diluibili" e "assorbibili" nella mole complessiva che il porto già produce.
Qualche intoppo fa parte delle regole del gioco ed è finalizzato ad avere strutture migliori”.


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