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Interviste

ravenna 31 maggio 2018

Poggiali (Agenti): "Ravenna diventi una vera Urbe marittima”

31 maggio 2018 - ravenna - Franco Poggiali, presidente degli Agenti Marittimi commenta l'andamento dei primi mesi dell'anno e gli investimenti annunciati.

Come si è aperto l'anno per i traffici portuali ravennati?
I dati del 2017 mostrano che il nostro porto riesce ancora a reggere la concorrenza degli altri scali, in particolare nelle rinfuse solide dove siamo leader a livello nazionale. Questo si sta confermando anche nei primi mesi del 2018, che vedono una crescita costante delle rinfuse solide: un dato molto interessante, già evidenziato nel 2017, è quello dei materiali da costruzione, che segna un incremento di quasi il 9%.


Infatti, con quasi 5,5 milioni di tonnellate movimentate e una crescita di 650 mila tonnellate, nel 2017 ha segnato un incremento del 13,3% registrando il dato migliore dal 2005: le premesse per il 2018 potrebbero portare a un risultato migliore rispetto al 2017.

Cos'ha inciso su questo trend?

Ravenna nel 2017 è ancora il principale porto per l’importazione di materie prime e semilavorati per il settore industriale padano: questi dati mostrano la vitalità e professionalità degli operatori portuali che, pur in condizioni di svantaggio, sia in termini di pescaggi, sia di infrastrutture, restano competitivi. Per questo l’escavo dei fondali costituisce il giro di boa per riprendere a crescere.

L’approvazione della Capitaneria di Porto del nuovo “Regolamento per la navigazione, la sosta, gli accosti e le precedenze nel Porto di Ravenna” è di grande rilievo: frutto della collaborazione sinergica tra la nostra Associazione, la Capitaneria di Porto e i servizi tecnico-nautici, questo documento ha ampliato le condizioni di navigabilità del nostro scalo, seguendo anche le indicazioni del Comando Generale verso la “semplificazione e sburocratizzazione”, per ottimizzare il rapporto fra utenza e istituzioni.

Dopo l'approvazione del progetto hub da parte del Cipe, cosa vi aspettate dall'Autorità di Sistema?

È un risultato che abbiamo accolto con soddisfazione: il grande lavoro del Presidente dell’AdSP e di tutto il suo staff ha visto la compattezza delle Amministrazioni comunali e regionali insieme a tutto il cluster portuale ravennate. L’approvazione segna il count down verso un intervento vitale per il nostro scalo, che costituisce la prima industria del territorio. L’auspicio è che i lavori inizino al più presto e siano eseguiti il più velocemente possibile, per richiamare rilevanti investimenti pubblici e privati, segnando un ulteriore passo nell’iter di sviluppo del porto di Ravenna in termini di capacità imprenditoriale e occupazionale.

Quale sarebbe un piano per la logistica ravennate veramente confacente al nostro porto?

Come Mattei, Cavalcoli, Zaccagnini, Ferruzzi e Monti, la mia speranza è confermare e rafforzare Ravenna come il Porto per il settore industriale padano.
Gli investimenti infrastrutturali programmati sono indispensabili e indifferibili per migliorare la competitività a livello Nazionale, ma è necessario raggiungere questi obiettivi in tempi brevi per potenziare il nostro scalo, rimanere competitivi e non essere fuori tempo massimo rispetto agli scali limitrofi. Bisognerebbe poi lavorare per potenziare i servizi portuali e snellire gli Enti che operano nella portualità, da cui dipendono traffici e controlli.

A maggior ragione, se Ravenna non vuole poi rimanere emarginata dall’evoluzione dello shipping che sta coinvolgendo il trasporto container - in cui abbiamo registrato un forte calo nel 2017, in netta controtendenza rispetto al nazionale - non si può più prescindere dagli interventi e investimenti, invocati già da molti anni, sui collegamenti stradali e ferroviari, di cui beneficerebbero numerose tipologie di traffico, cercando di adeguare anche gli attuali terminal, e creando così le condizioni per investire in un nuovo terminal container con alti fondali.

Infine, sarebbe essenziale stabilire una più stretta collaborazione con i porti vicini, dove scalano le navi madre, navi che a Ravenna, per la nostra conformazione portuale e i fondali, non potrebbero mai arrivare. Un accordo serio ci consentirebbe di agganciare i flussi di traffico con il Far East, attraverso il Nord Adriatico, che ha fondali più idonei ma è carente di spazi retrostanti al porto, che sono invece una nostra peculiarità.

Sono annunciati investimenti per favorire il traffico su ferrovia. Cosa ne pensa?

La flessione del traffico merci in container, che ha registrato a Ravenna un -4,8% nel 2017, perdura anche in questi primi mesi del 2018: paghiamo lo scotto della inadeguatezza delle infrastrutture e, soprattutto, dei collegamenti viari e ferroviari, più di ogni altra tipologia di traffico mercantile.


È quasi scontato che Ravenna non possa certamente puntare a navi da 20-22mila teus, ma quelle da 4 o 5 mila, fino a 7 mila sicuramente, potrebbero essere un obiettivo da prefiggersi con determinazione. Nell’ottica del potenziamento dei collegamenti ferroviari e viari, è stata di recente ristabilita l’alleanza per rilanciare in Europa il peso del sistema dei Porti del Nord Adriatico: è quindi sempre più manifesta la necessità di accelerare sul fronte degli investimenti programmati come il doppio scalo merci e il potenziamento dei raccordi verso i terminal.


In conclusione: sono e sarò sempre convinto che tutti gli interventi a favore del nostro scalo debbano avere quale visione unica quella di fare diventare Ravenna una vera “URBE MARITTIMA”, un’aspirazione che oggi ancora arranca, ma vedo le nuove generazioni più vicine rispetto a quando ho iniziato io ad affacciarmi al porto. Noi Agenti Marittimi saremo sempre disponibili a dare il nostro contributo e miglior supporto possibile e ci impegneremo affinché Ravenna si trasformi, rivolgendo lo sguardo anche verso il mare, ricchezza di sempre e già identificata da chi ci ha preceduto.



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