Crociere, Traghetti
ravenna
04 luglio 2018
Arriva la draga per il terminal crociere
Resta il paradosso delle casse di colmata e del loro svuotamento
04 luglio 2018 - ravenna - Tra errori del passato e burocrazia inarrestabile, il porto di Ravenna si trova oggi a fare i conti con la disdetta di 9 toccate di navi da crociera. Il problema è noto. Con due ordinanze del 13 giugno, la Capitaneria di porto ha limitato il pescaggio delle navi che intendono attraccare a Porto Corsini a 7,60 m. per la banchina lato nord e 7,90 per quella sud.
Ieri sono state aperte le buste relative alla gara d’appalto urgente indetta dall’Autorità di sistema portuale. Se non ci saranno intoppi, la draga sposterà vicino alla diga nord 25mila metri cubi di sabbia, quella che attualmente sta creando problemi al terminal. E’ prevista una spesa di 150 mila euro, con termine dei lavori entro la prima settimana di agosto.
Difficile dire, però, quanto resisterà l’intervento tampone. “Il problema è ormai arcinoto. Ci servono le casse di colmata per poter asportare la sabbia. Ma fino a quando non potremo avviare il progetto hub, in cui il Cipe dice che dobbiamo svuotare le casse di colmata, non possiamo muoverci” dice Daniele Rossi presidente dell'AdSP, nel ribadire comunque che le crociere sono un core businnes dell'Ente.
Purtroppo manca ancora la registrazione alla Corte dei Conti del documento approvato dal Cipe, e dire che sono passati quasi 5 mesi.
Lo spostamento della sabbia da un punto all’altro del canale garantirà (salvo mareggiate) l’operatività del terminal crociere e quindi eviterà che altre compagnie decidano di dirottare altrove le proprie navi.
Resta sempre l’opzione T&C, dove il fondale è di 11,50 metri, ma nessuna delle navi che ha ‘saltato’ Ravenna ha preso in considerazione questa ipotesi.
Insomma, si cerca di limitare i danni che restano figli delle mancate scelte passate dei vari enti locali. Senza scelte, quando si sono riempite le attuali casse di colmata, si è bloccata ogni ipotesi di sviluppo, senza sapere se e quando si potrà recuperare il tempo perduto.
"E’ anche vero che fino a un mese fa – come ha sottolineato il vice sindaco Eugenio Fusignani – le crociere erano più che altro oggetto di polemiche per lo scarso valore economico che lascerebbero in città. Ora si parla di tracollo delle attività commerciali”.
v.v.
© copyright Porto Ravenna News
Ieri sono state aperte le buste relative alla gara d’appalto urgente indetta dall’Autorità di sistema portuale. Se non ci saranno intoppi, la draga sposterà vicino alla diga nord 25mila metri cubi di sabbia, quella che attualmente sta creando problemi al terminal. E’ prevista una spesa di 150 mila euro, con termine dei lavori entro la prima settimana di agosto.
Difficile dire, però, quanto resisterà l’intervento tampone. “Il problema è ormai arcinoto. Ci servono le casse di colmata per poter asportare la sabbia. Ma fino a quando non potremo avviare il progetto hub, in cui il Cipe dice che dobbiamo svuotare le casse di colmata, non possiamo muoverci” dice Daniele Rossi presidente dell'AdSP, nel ribadire comunque che le crociere sono un core businnes dell'Ente.
Purtroppo manca ancora la registrazione alla Corte dei Conti del documento approvato dal Cipe, e dire che sono passati quasi 5 mesi.
Lo spostamento della sabbia da un punto all’altro del canale garantirà (salvo mareggiate) l’operatività del terminal crociere e quindi eviterà che altre compagnie decidano di dirottare altrove le proprie navi.
Resta sempre l’opzione T&C, dove il fondale è di 11,50 metri, ma nessuna delle navi che ha ‘saltato’ Ravenna ha preso in considerazione questa ipotesi.
Insomma, si cerca di limitare i danni che restano figli delle mancate scelte passate dei vari enti locali. Senza scelte, quando si sono riempite le attuali casse di colmata, si è bloccata ogni ipotesi di sviluppo, senza sapere se e quando si potrà recuperare il tempo perduto.
"E’ anche vero che fino a un mese fa – come ha sottolineato il vice sindaco Eugenio Fusignani – le crociere erano più che altro oggetto di polemiche per lo scarso valore economico che lascerebbero in città. Ora si parla di tracollo delle attività commerciali”.
v.v.
© copyright Porto Ravenna News