Energia
Aperta la 17esima edizione di OMC Med Energy, titolata “Empowering Thriving Growth”
Numerosi gli interventi di figure di spicco, nazionali e internazionali

Si è aperta oggi la diciassettesima edizione di OMC Med Energy, l’evento di riferimento per il settore energetico nel Mediterraneo, che riunisce a Ravenna – dall’8 al 10 aprile – istituzioni, aziende leader, ricercatori e stakeholder per affrontare le grandi sfide della transizione energetica e della sicurezza degli approvvigionamenti. Ancora una volta, OMC si conferma piattaforma internazionale di confronto, cooperazione e collaborazione.
Ad aprire la prima giornata al Pala De André è stato un confronto ad alto livello dedicato all’attuale panorama energetico e alle sfide strutturali che la regione mediterranea si trova ad affrontare nel percorso verso un’energia sostenibile.
Nel suo intervento inaugurale, la Presidente di OMC Francesca Zarri ha sottolineato il valore strategico della cooperazione internazionale: “Investimenti, cooperazione e visione geopolitica condivisa sono oggi elementi imprescindibili per garantire una transizione energetica sicura, inclusiva e duratura.” Un appello alla responsabilità condivisa, ribadito con forza: “Solo rafforzando la cooperazione internazionale e affrontando con lucidità le sfide geopolitiche e finanziarie, potremo costruire un futuro energetico davvero stabile e resiliente del Mediterraneo.”
A portare il contributo del territorio che ospita la manifestazione è stato Michele De Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha evidenziato il ruolo centrale della città nel panorama energetico nazionale e internazionale:
“A Ravenna ci sono tutte le capacità per tracciare una rotta. Le nostre imprese hanno saputo differenziare e oggi vogliono giocare tutti i tasselli della partita energetica. Ravenna vuole diventare un hub europeo. La visione strategica di OMC è stata appunto quella di aver saputo tenere alta l’attenzione e le relazioni tra i Paesi del mediterraneo anche durante momenti difficili.” Una posizione condivisa anche dal sindaco di Ravenna Fabio Sbaraglia: “In questi anni ci siamo impegnati nello sviluppo di competenze legate al settore energetico, negli ambiti della formazione e della ricerca, con l’obiettivo di affrontare la sfida della transizione energetica puntando su progetti come il Parco Agnes, il Rigassificatore e la trasformazione del porto come simbolo di un settore ravennate di innovazione, capace di portare nuovi posti di lavoro e guidare il percorso della transizione energetica.”
Un segnale di attenzione è giunto anche dal Governo nazionale, attraverso un videomessaggio del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, che ha ribadito il ruolo dell’Italia nella strategia energetica europea: “Di fronte al complesso scenario geopolitico, il governo italiano è in prima linea per la diversificazione delle fonti e la sicurezza energetica. Lavoriamo in Europa per favorire crescita delle nostre imprese, abbassare costi dell’energia e mettere l’Italia al cento di una vasta rete di interconnessioni e renderla lo snodo energetico del Mediterraneo allargato.”
A confermare questa visione è stato anche il panel di apertura, che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, del Ministro dell’Energia e delle Miniere dell’Algeria Mohamed Arkab, del Ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie dell’Egitto Karim Badawi, e del CEO di ENI Claudio Descalzi.
Il Ministro Pichetto Fratin ha tracciato un quadro positivo dello stato attuale del sistema energetico italiano: “Sul fronte della sicurezza energetica rispetto a 3-4 anni siamo più sicuri anche su un piano internazionale. Rigassificatori, decarbonizzazione e tecnologie di carbon capture stanno accompagnando la programmazione energetica del Paese, integrando le esigenze di sicurezza dell’approvvigionamento con quelle climatiche, mentre crescono il contributo dell’eolico, del fotovoltaico, dell’idroelettrico e del geotermico in un mix energetico bilanciato. Bisogna mettere insieme le forze nel nostro Paese per rispondere alla domanda sempre crescente, ragionando su tutta l'area del Mediterraneo.”
Dallo scenario italiano, l’attenzione si è poi spostata sulla dimensione mediterranea. Il Ministro algerino Mohamed Arkab ha evidenziato l’impegno del suo Paese nella decarbonizzazione: “Di fronte ai cambiamenti epocali che stiamo vivendo, è necessario adottare un approccio collaborativo per trasformare il Mediterraneo in un’area di prosperità, innovazione e solidità economica. L’Algeria ha avviato numerosi progetti, tra cui il corridoio che collega il nostro Paese all’Italia: un’infrastruttura strategica che rappresenta anche un’opportunità concreta per rafforzare le relazioni tra Algeria, Italia e l’intera area mediterranea.”
A fare eco a questa visione, anche il Ministro egiziano Karim Badawi: “La nostra priorità è rafforzare la collaborazione con l’Italia, con un primo obiettivo centrato sullo sviluppo congiunto della produzione di oil & gas. Il secondo obiettivo riguarda lo sblocco delle potenzialità infrastrutturali del settore energetico, che possono generare valore aggiunto non solo per l’Egitto, ma anche per l’Unione Europea. Il terzo ambito è quello dell’estrazione. I nostri Governi sono già fortemente impegnati su questo fronte: una base solida per costruire un Mediterraneo più forte e integrato.”
A concludere il primo panel della giornata è stato il CEO di Eni Claudio Descalzi, la cui presenza ha ulteriormente rafforzato l’orientamento strategico della manifestazione: “Il Mediterraneo è ricco di energia. Libia, Algeria ed Egitto hanno molte infrastrutture. Il Mediterraneo ha grandi opportunità per investire, i nostri paesi devono collaborare ancora più di prima e stare vicini. Abbiamo bisogno di un focus forte, abbiamo bisogno di energia”.
La prima giornata dei lavori è terminata con un panel dedicato a “Women for Energy in the Mediterranean” di cui la presidente Zarri ha sottolineato che l’importanza di un panel al femminile non risiede nell’essere "donne in quanto tali", ma nella capacità di portare prospettive diverse e diversificare la leadership professionale in un settore in trasformazione. In un contesto dinamico come quello dell’energia, la varietà delle esperienze è ciò che rende possibile affrontare sfide complesse, guidando il cambiamento con competenza, visione e concretezza. Hanno preso parte al confronto Houda Ben Jannet Allal, General Director OMEC; Martina Opizzi Head of North Africa and Levant Region di Eni; Caterina Righini, Commercial and Finance Manager F.lli Righini; Valeria Sterpos, Partner Bain & Company and Member of Energy and Natural Resources Practice
In foto: Francesca Zarri, Presidente di OMC

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