Porti
ravenna
11 febbraio 2014
Accordo Sapir-Contship: Battistello attacca
11 febbraio 2014 - ravenna - “Ribadiamo con fermezza la volontà dei partner Sapir, Contship e Cmc di realizzare il nuovo terminal container. In attesa di capire i tempi dell’escavo dei fondali non ci sembra il caso di presentare business plan, che sono direttamente connessi alla tempistica dell’approfondimento dei fondali”.
Così Matteo Casadio, presidente della Sapir, ha commentato questa mattina la firma dell’accordo tra i tre partner per proseguire l’esperienza gestionale del Tcr e per la costruzione del nuovo terminal container. Da parte della Sapir, però, nessun valore dell’investimento, nessuna dimensione, ma l’impegno a cercare nuovi mercati verso la Germania, l’Austria, il Nord Europa. Fin quando non sarà certa la data di inizio dell’escavo dei fondali per scendere a -13,50 metri, nessuna cifra.
E’ chiaro che prima di investire almeno 50 milioni di euro, Sapir, Contship e Cmc vogliono certezze, soprattutto da Comune, Provincia e Regione, perché l’Autorità portuale viene già considerata già molto impegnata e propositiva su questo fronte. Nel mirino ci sono burocrazia e mancate decisioni.
Dura Cecilia Battistello Eckelmann, presidente di Contship Italia: “Questo è il momento giusto per costruire il nuovo terminal container. Le politiche sulla portualità portano l’Adriatico ad avere un ruolo centrale per navi da 6/8 mila containers, una dimensione però che oggi non entra a Ravenna. Quando inizierà lo scavo dei fondali? Possibile che non ci sia una data certa? Prendetevi le vostre responsabilità. Lei presidente Di Marco (presidente dell’Autorità portuale, ndr) vada avanti. Comune, Provincia e Regione decidano cosa vogliono fare di questo porto. Ma subito”.
Di Marco detta la tempistica per cominciare a spendere quei 200 milioni di euro che ha già in banca. Entro giugno progetto definitivo dell’escavo da inviare al Cipe e il relativo bando, eventualmente in deroga, entro l'anno. Le aree per collocare le sabbie scavate sono individuate nell’ex Sarom, nella dirimpettaia area Serena Monghini e nella penisola Trattaroli. Ma servono le autorizzazioni di Comune, Provincia e Regione. Di Marco è pronto anche all’esproprio delle aree.
Ma che la fiducia nelle capacità decisionali degli enti locali non sia eccessiva lo conferma il fatto che Sapir, Contship, e Cmc hanno pronto una piano B. Restare al Tcr, metterlo a posto, ma senza più mire di crescita.
A Natalino Gigante, presidente della Camera di commercio, ma anche presidente del sindacato di maggiornza della Sapir, il ruolo di ‘mediazione’: "Una soluzione va trovata in fretta, ma è possibile solo se ci muoviamo uniti".
“Ringrazio per la disponibilità il Gruppo Contship - è il commento del sindaco - che è uno dei principali operatori terminalisti a livello mondiale: l’alleanza con un partner che opera sul mercato globale è garanzia di sviluppo per questo progetto.
A questo punto diventa ancora più stringente sciogliere i nodi per l’intervento di approfondimento dei fondali, per avviare la realizzazione dell'E55, per migliorare i collegamenti ferroviari e le piattaforme logistiche. L’impegno in questa direzione sarà totale da parte di Comune, Regione, Provincia, Autorità Portuale e Camera di Commercio».
© copyright Porto Ravenna News
Così Matteo Casadio, presidente della Sapir, ha commentato questa mattina la firma dell’accordo tra i tre partner per proseguire l’esperienza gestionale del Tcr e per la costruzione del nuovo terminal container. Da parte della Sapir, però, nessun valore dell’investimento, nessuna dimensione, ma l’impegno a cercare nuovi mercati verso la Germania, l’Austria, il Nord Europa. Fin quando non sarà certa la data di inizio dell’escavo dei fondali per scendere a -13,50 metri, nessuna cifra.
E’ chiaro che prima di investire almeno 50 milioni di euro, Sapir, Contship e Cmc vogliono certezze, soprattutto da Comune, Provincia e Regione, perché l’Autorità portuale viene già considerata già molto impegnata e propositiva su questo fronte. Nel mirino ci sono burocrazia e mancate decisioni.
Dura Cecilia Battistello Eckelmann, presidente di Contship Italia: “Questo è il momento giusto per costruire il nuovo terminal container. Le politiche sulla portualità portano l’Adriatico ad avere un ruolo centrale per navi da 6/8 mila containers, una dimensione però che oggi non entra a Ravenna. Quando inizierà lo scavo dei fondali? Possibile che non ci sia una data certa? Prendetevi le vostre responsabilità. Lei presidente Di Marco (presidente dell’Autorità portuale, ndr) vada avanti. Comune, Provincia e Regione decidano cosa vogliono fare di questo porto. Ma subito”.
Di Marco detta la tempistica per cominciare a spendere quei 200 milioni di euro che ha già in banca. Entro giugno progetto definitivo dell’escavo da inviare al Cipe e il relativo bando, eventualmente in deroga, entro l'anno. Le aree per collocare le sabbie scavate sono individuate nell’ex Sarom, nella dirimpettaia area Serena Monghini e nella penisola Trattaroli. Ma servono le autorizzazioni di Comune, Provincia e Regione. Di Marco è pronto anche all’esproprio delle aree.
Ma che la fiducia nelle capacità decisionali degli enti locali non sia eccessiva lo conferma il fatto che Sapir, Contship, e Cmc hanno pronto una piano B. Restare al Tcr, metterlo a posto, ma senza più mire di crescita.
A Natalino Gigante, presidente della Camera di commercio, ma anche presidente del sindacato di maggiornza della Sapir, il ruolo di ‘mediazione’: "Una soluzione va trovata in fretta, ma è possibile solo se ci muoviamo uniti".
“Ringrazio per la disponibilità il Gruppo Contship - è il commento del sindaco - che è uno dei principali operatori terminalisti a livello mondiale: l’alleanza con un partner che opera sul mercato globale è garanzia di sviluppo per questo progetto.
A questo punto diventa ancora più stringente sciogliere i nodi per l’intervento di approfondimento dei fondali, per avviare la realizzazione dell'E55, per migliorare i collegamenti ferroviari e le piattaforme logistiche. L’impegno in questa direzione sarà totale da parte di Comune, Regione, Provincia, Autorità Portuale e Camera di Commercio».
© copyright Porto Ravenna News