Porti
ravenna
20 novembre 2021
Completato il recupero della Berkan B. LE FOTO
A fine mese la partenza della chiatta per il cantiere di demoilizione dei cinque tronconi, a Piombino
20 novembre 2021 - ravenna - L'Autorità di sistema portuale ha portato a termine il recupero del relitto della Berkan B. Oggi è stato sollevato il quinto e ultimo troncone, la poppa. Si tratta del pezzo più pesante (900 tonn) e complesso da riportare in superficie, tant'è che la Fagioli (che opera per il Consorzio stabile grandi lavori nell’ambito del progetto Hub portuale promosso dall’Adsp e con Marine Consulting), ha messo a disposizione tre potenti gru.
I tempi di recupero previsti da Adsp, Fagioli e Rcm sono stati rispettati in pieno.
Alla delicata operazione hanno contribuito a vario titolo la Capitaneria di Porto, piloti, ormeggiatori, rimorchiatori, la socierà ambientale Secomar, tecnici e progettisti.
Per poter effettuareil sollevamento della poppa, Fagioli, leader mondiale nell’ingegneria e grandi movimentazioni, ha sviluppato una soluzione tecnica unica e probabilmente mai adottata in Italia studiando un tiro combinato di tre gru tralicciate della portata complessiva di 1750 ton posizionate su un mezzo navale.
Le gru hanno preso carico in modo proporzionale durante la notte fino al sollevamento finale e successivo posizionamento, avvenuto durante la mattinata, su una chiatta oceanica precedentemente allestita.
Nelle prossime ore saranno completate le attività di messa in sicurezza e il pontone inizierà il suo ultimo viaggio verso il cantiere di demolizione di Piombino.
Il progetto è stato particolarmente impegnativo dal punto di vista prima ingegneristico e poi operativo, anche a causa della differenza riscontrata tra i dati tecnici storici di riferimento della nave e quelli realmente riscontrati durante le varie attività di progetto.
Il recupero della Berkan B è stato realizzato in tutte le sue fasi in piena sicurezza per le maestranze e per l’ambiente, attraverso l’applicazione dei più alti standard ingegneristici disponibili sul mercato e delle migliori soluzioni a tutela dell’ecosistema.
Per l’operazione Fagioli ha impegnato oltre 40.000 ore lavoro tra ingegneria e tecnici specializzati.La partenza della chiatta Mariner per il cantiere di demolizione a Piombino è prevista per fine novembre.
«Il recupero del relitto della Berkan B - ha affermato Fabio Belli,
Amministratore Delegato Fagioli - è stato un'altra impresa unica nel suo
genere che ha visto i tecnici Fagioli protagonisti grazie alla propria
indiscussa capacità tecnico-operativa che ha consentito lo svolgimento
dei lavori nel rispetto dei più alti standard di qualità, sicurezza e
attenzione all’ambiente”.
"Millecinquecentosette giorni: tanti ne sono trascorsi dal quel 5 ottobre del 2017 quando lo sfortunato cargo turco si spezzò in due per operazioni di demolizione che anche un bambino avrebbe potuto intendere essere errate" scrive Italia Nostra."Oggi ringraziamo soltanto tutti coloro che non si sono voltati dall’altra parte: cittadini, associazioni, esperti che a vario titolo si sono offerti, il Ministero della Transizione Ecologica ed in particolare il Comandante del RAM Ammiraglio Caligiore giunto a Ravenna per verificare i lavori dal punto di vista ambientale, qualche raro politico, e tutti coloro che hanno lavorato, attorno al relitto, per la buona riuscita di questa difficilissima e pericolosa impresa resa quasi impossibile dalla negligenza ed incapacità di altri.
Ma la battaglia è appena iniziata: la discarica Piomboni attende la bonifica degli altri cinque relitti, e i cittadini non si fermeranno".
Foto mavi
© copyright Porto Ravenna News
I tempi di recupero previsti da Adsp, Fagioli e Rcm sono stati rispettati in pieno.
Alla delicata operazione hanno contribuito a vario titolo la Capitaneria di Porto, piloti, ormeggiatori, rimorchiatori, la socierà ambientale Secomar, tecnici e progettisti.
Per poter effettuareil sollevamento della poppa, Fagioli, leader mondiale nell’ingegneria e grandi movimentazioni, ha sviluppato una soluzione tecnica unica e probabilmente mai adottata in Italia studiando un tiro combinato di tre gru tralicciate della portata complessiva di 1750 ton posizionate su un mezzo navale.
Le gru hanno preso carico in modo proporzionale durante la notte fino al sollevamento finale e successivo posizionamento, avvenuto durante la mattinata, su una chiatta oceanica precedentemente allestita.
Nelle prossime ore saranno completate le attività di messa in sicurezza e il pontone inizierà il suo ultimo viaggio verso il cantiere di demolizione di Piombino.
Il progetto è stato particolarmente impegnativo dal punto di vista prima ingegneristico e poi operativo, anche a causa della differenza riscontrata tra i dati tecnici storici di riferimento della nave e quelli realmente riscontrati durante le varie attività di progetto.
Il recupero della Berkan B è stato realizzato in tutte le sue fasi in piena sicurezza per le maestranze e per l’ambiente, attraverso l’applicazione dei più alti standard ingegneristici disponibili sul mercato e delle migliori soluzioni a tutela dell’ecosistema.
Per l’operazione Fagioli ha impegnato oltre 40.000 ore lavoro tra ingegneria e tecnici specializzati.La partenza della chiatta Mariner per il cantiere di demolizione a Piombino è prevista per fine novembre.
«Il recupero del relitto della Berkan B - ha affermato Fabio Belli,
Amministratore Delegato Fagioli - è stato un'altra impresa unica nel suo
genere che ha visto i tecnici Fagioli protagonisti grazie alla propria
indiscussa capacità tecnico-operativa che ha consentito lo svolgimento
dei lavori nel rispetto dei più alti standard di qualità, sicurezza e
attenzione all’ambiente”.
"Millecinquecentosette giorni: tanti ne sono trascorsi dal quel 5 ottobre del 2017 quando lo sfortunato cargo turco si spezzò in due per operazioni di demolizione che anche un bambino avrebbe potuto intendere essere errate" scrive Italia Nostra."Oggi ringraziamo soltanto tutti coloro che non si sono voltati dall’altra parte: cittadini, associazioni, esperti che a vario titolo si sono offerti, il Ministero della Transizione Ecologica ed in particolare il Comandante del RAM Ammiraglio Caligiore giunto a Ravenna per verificare i lavori dal punto di vista ambientale, qualche raro politico, e tutti coloro che hanno lavorato, attorno al relitto, per la buona riuscita di questa difficilissima e pericolosa impresa resa quasi impossibile dalla negligenza ed incapacità di altri.
Ma la battaglia è appena iniziata: la discarica Piomboni attende la bonifica degli altri cinque relitti, e i cittadini non si fermeranno".
Foto mavi
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