sicurezza e cambiamento

Porti

ravenna 09 dicembre 2021

Sapir fa sbarcare acciaio straordinario e salva il Natale di decine di imprese

A causa di banchine intasate la nave restava in rada, fin quando non è arrivata la disponibilità a scaricare

09 dicembre 2021 - ravenna - Grazie allo spirito di servizio del proprio personale, Sapir si fa carico di una commessa imprevista e “salva il Natale” di altre aziende e lavoratori.
È accaduto in questi giorni per via del numero di navi in attesa di sbarco, a causa degli alti volumi che caratterizzano questi mesi di traffici portuali.

Le banchine dei terminalisti sono piene e le maestranze sono chiamate al massimo impegno per assicurare la movimentazione delle merci in entrata e uscita nei tempi necessari ai ricevitori nel momento di maggiore domanda dei loro prodotti.
Questa situazione di congestione è comune anche ad altri porti e riguarda soprattutto il transito in import dei prodotti siderurgici.
Paradossalmente il boom della domanda crea anche situazioni di difficoltà e mette a rischio forniture essenziali per l’attività delle imprese.

Protagonisti della vicenda Riccardo Sabadini (Sapir), Gian Pietro Alberti (Seaway), Paolo Domenico Ambrosetti (Falco).

Ecco la storia.
È stato sottoposto a Sapir, principale terminalista del porto di Ravenna, il grave problema sofferto da un cliente Seaway, Falco SpA di Miradolo Terme (Pavia).
Quest’ultima attendeva una partita di coils di banda stagnata caricati sulla Mv Hongli 8, da giorni in rada a Ravenna per l’impossibilità da parte del Terminal di riferimento di accoglierla.
La Falco, leader nel settore degli imballaggi meccanici, in mancanza della banda stagnata avrebbe dovuto chiudere le linee di produzione con ingenti danni economici e pesanti ricadute sociali.

In una lettera accorata del 2 dicembre, controfirmata dai sindacati di categoria di Pavia, l’Amministratore delegato di Falco ha scritto: “Noi produciamo barattoli per prodotti tecnici e alimentari e in questo momento di piena campagna alimentare dell’Olio Extra vergine, eccellenza italiana, stiamo letteralmente bloccando il confezionamento di centinaia di piccoli frantoi dalla Liguria alla Sicilia, che nel periodo natalizio avevano la possibilità di vendere i propri prodotti, gente che ha lavorato un anno e che ora rischia di perdere tutto…Questa situazione sta screditando 50 anni di attività”.

La lettera faceva anche riferimento all’inevitabile blocco della produzione, con cassa integrazione a zero ore per 300 dipendenti, se non fosse stato ricevuto in tempi brevi il carico.

Sapir stessa sta affrontando (fortunatamente) la congestione delle banchine e degli spazi coperti e scoperti adibiti al magazzinaggio. Tuttavia, la particolarità della situazione posta alla sua attenzione, ha indotto la Società a farsi carico del problema, rendendosi disponibile a far ormeggiare nelle proprie banchine la MV Hongli 8 e a sbarcare, nei giorni scorsi, 3828 tonnellate di coils, ora in corso di carico sui camion diretti a Miradolo Terme.

«Non è stata un’operazione semplice, ha richiesto uno sforzo supplementare e la prestazione di lavoro straordinario da parte dei lavoratori di Sapir, che tutti noi vogliamo ringraziare per avere dimostrato uno spirito realmente solidale nei confronti di altri lavoratori di altre parti d’Italia.
Più in generale, ci piace sottolineare come, pur in una situazione di congestione peraltro comune ad altri porti, a Ravenna sia stato e sia possibile affrontare con spirito di collaborazione anche i problemi più complessi» commentano i protagonisti della vicenda.



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