Energia
Slitta al 26 giugno la decisione su dove collocare il rigassificatore di Piombino fra 3 anni
Tra le ipotesi resta Ravenna. Intanto la Regione Toscana ha chiesto una prima tranche di compensazioni al Governo per 80 milioni di euro

Giani ha anche aggiunto che in ballo ci sono alcuni siti, tutti offshore, quindi non in banchina, situati nell’Alto Adriatico e nell’Alto Tirreno. "Non in Toscana" ha comunque sottolineato. Non a caso continua a circolare il nome di Ravenna tra i probabili approdi.
In Toscana aprono anche la contesa con il governo per le compensazioni, tema che interessa molto anche a Ravenna. Il ministro Pichetto Fratin ha rassicurato il sindaco de Pascale rispetto al principio che "ciò che va a Piombino andrà anche a Ravenna" che ospita il secondo rigassificatore, in produzione dalla fine del 2024.
Piombino rivendica intanto 80 milioni di euro e il governatore Giani spinge sul governo per far presto: sconti in bolletta per residenti e aziende, nuovi impianti di energia rinnovabile, bonifiche, supporto al parco della ValdiCornia.
Queste le parole di Giani: "Per le compensazioni, essenziali per lo sviluppo di Piombino, penso che prevarrà lo spirito di squadra. E la prima prova sarà l'emendamento presentato da alcuni esponenti Pd, in linea con la strategia della Regione, al decreto legge ora in parlamento sul Piano di ripresa e resilienza, che prevede 40 milioni in più in aggiunta ai 40 milioni già previsti dall'accordo di programma. Il ministro Fitto, con cui ho avuto un colloquio preventivo, si è detto d'accordo. Se il parlamento approverà l'emendamento, ci saranno 80 milioni disponibili, che Invitalia potrà utilizzare per le bonifiche, che sono il primo passo per le compensazioni".
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