«Utilizziamo i giacimenti di gas dei nostri territori»

22 luglio 2023 - ravenna - «I primi giorni di settembre presenterò un decreto in cui metterò interventi vari che dobbiamo assolutamente fare per riordinare un po’ il quadro energia. Significa correggere una serie di cose, comunque adeguarle ai tempi, compresa l‘opportunità di utilizzare anche i giacimenti di gas dei nostri territori. Perché altrimenti corriamo il rischio che in alcune realtà, in Adriatico, peschino solo altri Paesi».
Lo ha detto oggi al primo Forum delle energie rinnovabili Renewable Thinking, tenutosi Saint-Vincent, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, annunciando il decreto energia.

Il gas naturale non estratto nell’Adriatico è stimato dal ministero per Sviluppo Economico in alcune decine di miliardi di metri cubi, nel sottosuolo italiano ce ne sarebbero 350 miliardi di metri cubi, tra risorse già confermate e potenziali.
Con i giacimenti sfruttati in Adriatico, la Croazia soddisfa una buona parte del suo fabbisogno; sul versante italiano, invece, sono bloccati.
Le piattaforme Giulia 1 e Benedetta 1 sono bloccate perché a meno di 12 miglia dalla costa, ma potrebbero produrre fino a 1,5 miliardi di metri cubi di metano.

Dal 2010 il Roca, l’associazione delle imprese dell’offshore, ha più volte ribadito l’insensatezza di comprarlo all’estero e pagarlo di più.
Il governo Meloni doveva sbloccare le estrazioni, viste anche le sanzioni alla Russia, ma uno stop fu dato dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che denunciò i danni ambientali provocati dalle trivelle al largo delle coste del Polesine. Da qui l‘istituzione di un tavolo tecnico fra ministero e regione, che ha messo la situazione in attesa.

 

 

 

 

Contrari alla ripresa delle estrazioni sono Greenpace, Legambiente e il governatore della Puglia, favorevole all’estrazione nei giacimenti esistenti il governatore dell’Emilia. Romagna Stefano Bonaccini.


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