sicurezza e cambiamento

Interviste

19 giugno 2022

Cozza (Fp Cisl Romagna). Dogana, arrivano 4 rinforzi ma la carenza è di 30 persone

19 giugno 2022 - Giovanni Cozza, segretario generale della Cisl Romagna funzione pubblica, interviene sulla situazione ravennate della sede dell’Agenzia delle Dogane. 

 

A quanto ammonta la carenza di organico di Ravenna?

Il punto è che rispetto alla dotazione ideale, definita dall’Agenzia delle Dogane, a Ravenna mancherebbero 30 unità. 

Questa quantificazione è stata fornita senza tenere conto che Ravenna sarebbe poi diventata terminal crociere.

 

Oltre al tradizionale lavoro in porto, si è aggiunto il terminal crociere. Di quanti uomini in più avreste bisogno?

Le previsioni sullo sviluppo del terminal fanno ipotizzare un incremento anche del numero di crociere e questo è un bene per la città. Se si aggiunge il turn-over da pensionamento, il fabbisogno sarà sicuramente quello di avere in organico almeno 50 nuovi funzionari.

 

Sperate di avere qualche risposta da Roma? E in quali tempi?

Credo che sia interesse di tutti quello di avere servizi pubblici in grado di garantire la copertura di presidi territoriali come al terminal di porto Corsini. 

Del resto stiamo parlando dell’unico porto della regione Emilia-Romagna, che già presentava un numero consistente di movimentazioni, con un trend in crescita molto positivo negli ultimi anni. 

Penso che il contributo di tutte le istituzioni, come ha fatto intendere anche il Prefetto durante l’incontro di maggio scorso chiesto dalle organizzazioni sindacali di categoria proprio sul rischio della tenuta dell’ufficio delle dogane di Ravenna, sia indispensabile per arrivare all’obiettivo di favorire l’arrivo di nuovo personale, attraverso concorsi, interpelli dedicati a Ravenna e procedure di mobilità da altri enti. 

In passato, un aiuto significativo arrivò dal presidente della Provincia e sindaco di Ravenna de Pascale. 

 

Forse bisogna già programmare il futuro: con fondali a -12,50 e - 14,50 metri, aumenteranno anche i traffici e quindi il personale sarà sempre numericamente inadeguato.

Lo diciamo chiaramente: occorreva una programmazione già nei primi mesi del 2021. Era chiaro a molti che il presidio doganale di Ravenna in vista delle crociere 2022 avrebbe avuto la necessità di nuovo personale. 

Questo per un motivo molto semplice e risaputo, che la dogana di Ravenna presenta una carenza strutturale d’organico da molti anni. 

Occorrono politiche di reclutamento serie, senza le quali non si va molto lontani e inoltre c’è il tema della formazione, che per chi lavora sul campo è indispensabile, non è possibile limitarsi a una video conferenza quando le navi sono già in porto. In sostanza, c’erano tutte le condizioni per agire per tempo e programmare il presente.

 

Com'è la situazione negli altri principali scali nazionali?

Probabilmente la questione della carenza dell’organico rappresenta un denominatore comune per molte realtà anche al di fuori dei nostri confini regionali. 

Questo perché per molto tempo si è pensato di poter fare a meno dei servizi pubblici. In questo senso, la pandemia ha dimostrato che il sistema Paese ha retto anche grazie al lavoro dei dipendenti pubblici, nel presidiare ogni forma di sicurezza oltre che garantirci la salute. Pensiamo solo ai tanti controlli sulle merci d’importazione nei quali è intervenuta la dogana ravennate durante i primi mesi di emergenza sanitaria. 

Se pensiamo alla trasversalità dei servizi che garantisce la dogana nel nostro territorio, dalle attività legate alle distillerie passando a tutto quello che riguarda la movimentazione merci fino ad arrivare al terminal crociere, credo proprio che qui non ce la passiamo meglio degli altri.


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