sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 02 luglio 2022

Corsini. Da settembre l'ampliamento della Classicana, investimento da 20 milioni

02 luglio 2022 - ravenna - Lavori di ampliamento della Classicana: di cosa si tratta e quando prenderanno il via?

I lavori consistono nell’ammodernamento della statale 67 “Tosco Romagnola” tra Classe e il Porto di Ravenna e sono a cura di ANAS: il tracciato sarà allargato come richiede la normativa sulle strade extraurbane principali, con due corsie da 3,75 metri per senso di marcia, uno spartitraffico centrale e una banchina stradale da 1,75 metri, oltre all’adeguamento degli svincoli e la razionalizzazione degli accessi. 

Come Regione abbiamo ottenuto che fosse inserito un finanziamento di 20 milioni di euro nel Piano Sviluppo e Coesione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, e la realizzazione è prevista in due stralci. 

Il primo stralcio è stato approvato a inizio luglio, con la contestuale dichiarazione di pubblica utilità dell’opera da parte di Anas, e attendiamo il via libera al progetto esecutivo per agosto e la consegna dei lavori a settembre. Con il secondo stralcio saranno realizzati i lavori di adeguamento del Ponte sui fiumi uniti, all’interno del “Piano Viadotti e Gallerie” parte integrante del contratto di programma fra ANAS e Ministero delle Infrastrutture: la progettazione esecutiva è in corso di completamento e la consegna dei lavori all’impresa avverrà entro i primi mesi del 2023. 

 

È tramontata l'idea di rimettere mano alla E55?

Come Regione a fine 2020 avevamo chiesto di inserire la ‘nuova E55’, per il tratto che va da Ravenna al confine con il Veneto, nei progetti del PNRR, ma il Governo ha scelto di orientare le risorse su interventi che potenziassero la mobilità sostenibile, dalle linee ferroviarie agli itinerari ciclo-pedonali fino all’ammodernamento dei mezzi del trasporto pubblico.

La grande variante alla tangenziale di Ravenna e alla Strada statale Romea è un’opera dal costo importante che, almeno a medio termine, difficilmente potrà trovare copertura negli stanziamenti statali, specialmente dopo aver abbandonato l’ipotesi di farne una strada a pedaggio. 

Ma nel ‘Piano regionale integrato di trasporti 2025’ della Regione prevediamo comunque la Nuova Romea, una strada a due corsie per senso di marcia tra la tangenziale di Ravenna e l’intersezione con la superstrada Ferrara-Porto Garibaldi. 

Vogliamo completare la Grande rete viaria regionale e collegare così il Porto di Ravenna con la Cispadana e da lì con tutte le grandi direttrici nord-sud che attraversano l’Emilia-Romagna: la A22 e la bretella Campogalliano-Sassuolo e l’A15 e la bretella TIBRE. E sempre nel Prit 2025 abbiamo inserito anche una infrastruttura, a una corsia per senso di marcia, che riconnette la Nuova Romea con la strada storica, all’altezza dello svincolo di Pomposa, a sud del confine con il Veneto.

 

Zona logistica semplificata: a che punto siamo? Una volta approvata dal consiglio dei ministri, quali saranno i passi successivi?

A metà giugno il primo ministero chiamato ad esprimersi, quello per il Sud e la Coesione territoriale, ha dato parere favorevole alla Zona logistica semplificata Emilia-Romagna; il progetto adesso quindi è al vaglio di altri due dicasteri, quello delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e quello dell’Economia e delle finanze, chiamati a esprimere il loro parere. 

Una volta ottenuta l’approvazione del Consiglio dei ministri, a cui abbiamo inviato la richiesta a metà febbraio, il primo passaggio sarà la costituzione di un Comitato di indirizzo, che vedrà la presenza di un commissario straordinario del Governo, con funzioni di presidente, insieme al Presidente dell’Autorità di Sistema portuale e ai rappresentanti di Regione, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile.

Tutto questo nell’attesa che venga emanato un apposito DPCM per ridefinire le procedure di istituzione delle ZLS, il loro funzionamento e la loro organizzazione.

 

Un aggiornamento sui 2 scali merci

Per quel che riguarda gli scali merci, ci sono degli interventi di potenziamento della rete ferroviaria già previsti dai Protocolli di intesa e dagli Accordi operativi, contenuti anche all’interno del Contratto di programma tra Ministero e Rfi, e la Regione vuole che questi lavori partano il prima possibile, accelerando le fasi di progettazione e autorizzazione. 

Vogliamo intervenire su entrambe le dorsali del canale Candiano di Ravenna, adeguandole e potenziandole, per consentire l’utilizzo di entrambi gli scali e le dorsali per lo smistamento di tutto il traffico merci che attualmente pesa sullo scalo di stazione e per la velocizzazione e l’efficientamento del nodo e delle linee.

Il progetto sulla dorsale sinistra prevede sette nuovi binari e la centralizzazione e l’elettrificazione di tutto il fascio: un totale di 21 milioni di euro a carico di Rfi, con la Conferenza dei servizi sul progetto definitivo che sta per essere avviata. 

Per la dorsale destra siamo ancora al progetto preliminare, sempre a cura di Rfi, e in attesa dei finanziamenti, con un costo di 26,7 milioni: anche qui si parla di centralizzare ed elettrificare i binari esistenti e di realizzarne due nuovi, oltre a centralizzare ed elettrificare il collegamento tra la Stazione di Ravenna e quella in Destra Candiano. 

 

Sul ferrobonus la Regione ha fatto nuovi stanziamenti?

L’ultima legge regionale per la crescita del trasporto ferroviario e fluviale-marittimo, che mette al centro ambiente e sicurezza, è ancora in vigore: ha stanziato 3 milioni di euro di contributi tra il 2020 e il 2022 e sarà valida fino alla fine dell’anno.

Il nostro obiettivo è sempre quello di trasferire più traffico possibile dalle strade ai binari e alle vie fluviali, e per questo motivo vogliamo prolungare le misure di incentivazione, soprattutto considerando le difficoltà scontate dal settore del trasporto merci per la pandemia prima e l’aggressione russa all’Ucraina poi: l’idea è quella di avviare la procedura per la notifica all’Europa delle misure di aiuti di stato. 

Attualmente il finanziamento complessivo previsto è di nove milioni di euro totali, con le risorse che saranno distribuite su un periodo di tre anni.


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