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Interviste

ravenna 30 ottobre 2015

Ventimiglia (Fita-Cna): “Nuovi progetti di sviluppo logistico, puntiamo sempre sul porto”

30 ottobre 2015 - ravenna - Com'è l'andamento attuale dell'autotrasporto nella nostra provincia? Ne abbiamo parlato con Franco Ventimiglia, responsabile provinciale della Fita-Cna.
“L’autotrasporto ravennate sta attraversando questa delicata fase economica con la consueta volontà di continuare a offrire il proprio contributo per sviluppare il modello produttivo della nostra provincia. Gli sforzi, da parte di diversi autotrasportatori e dei Consorzi dell’autotrasporto della nostra provincia, sono a dimostrare la caparbia volontà di investire in mezzi e progetti per accrescere produzione e servizi del paese e CNA FITA vuole ringraziarli in maniera non formale. Come del resto in tutti i settori economici anche alcuni Consorzi non sono riusciti a modificare il loro modello di gestione e sono entrati nella fase della liquidazione di attività, in altri casi assistiamo al perfezionamento di progetti che espanderanno la sfera di influenza dell’autotrasporto ravennate nei territori vicini o in altre zone di evidente interesse logistico”.
Ci sono segnali di ripresa, oppure le difficoltà pesano ancora?
“La domanda di servizi di autotrasporto, se escludiamo dal nostro ragionamento il settore dell’edilizia e delle infrastrutture, non ha mostrato evidenti contrazioni. Il rammarico maggiore è costituito dalla mancata opportunità di sfruttare in maniera ottimale il porto di Ravenna, a causa del mancato escavo dei fondali e la realizzazione delle infrastrutture stradali per farvi arrivare agevolmente le merci. Abbiamo realizzato in maniera devastante l’impatto terribile della burocrazia sia in questo caso sia in ogni altro segmento della nostra attività. In ogni occasione, anche nei tentativi di semplificazione delle procedure a tutti i livelli, i risultati pratici sono sempre gli stessi, maggiori oneri e tempistiche allungate a dismisura per immatricolare veicoli, dimostrare la regolarità delle imprese, documentazione ripetuta per accedere a gare od eseguire i lavori pubblici”.
Quali interventi vi aspettate a livello nazionale?
“L’intervento più strategico che il governo possa attuare a favore dell’autotrasporto è costituito da un’effettiva semplificazione delle procedure alle quali devono sottostare le imprese, ancora più efficace se affiancato da una marcata velocizzazione dell’invio delle risorse destinate agli autotrasportatori. FITA CNA è convinta che le risorse già destinate al settore possano avere effetti ancora più efficaci se gestiti in modo diretto, ad esempio, il rimborso dei pedaggi autostradali, stanziato annualmente dal governo, arriva agli autotrasportatori dopo alcuni anni, e ridotto dei costi per gestire una procedura irrazionale e faraonica. Le nostre imprese devono ancora ricevere i contributi per gli investimenti effettuati per l’acquisto di veicoli nel 2014. La riduzione delle Accise per chi utilizza il carburante in maniera professionale, anche se ottenuta più frequentemente dalle Associazioni e da CNA FITA in prima linea, dopo un aspro confronto costa agli autotrasportatori tempo e denaro e la rivendicazione che come CNA FITA vogliamo portare avanti è di pagare subito il prezzo del gasolio in maniera ridotta”.
Come giudicate il dibattito in corso sul progetto di approfondimento dei fondali?
“L’approfondimento dei fondali è a nostro parere un evento irrinunciabile, se non vogliamo lasciare la più importante infrastruttura ravennate a un declino inevitabile. CNA Ravenna da molti anni ha avanzato proposte per programmare la manutenzione dei fondali del nostro scalo e ha sempre ritenuto necessario ridefinire e ripensare il modello di gestione del porto di Ravenna. Siamo preoccupati per l’evidente rallentamento dell’avvio dei lavori e confidiamo nella più veloce accelerazione possibile delle scelte che devono portare ad attirare nuovi traffici per il porto. Non è un compito di CNA decidere quale strategia adottare, ma è nostro dovere chiedere alle Amministrazioni locali di progettare un moderno ed efficiente scalo portuale, che sia una risorsa pubblica per tutta la collettività e nella quale si possa realizzare quella collaborazione pubblico privato da noi auspicata”.




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