sicurezza e cambiamento

Interviste

roma 23 febbraio 2018

Sisto (Confitarma): "AdM, un'invenzione italiana"

23 febbraio 2018 - roma - La navigazione a corto raggio rappresenta ormai il 60% del totale delle merci trasportate via mare in ambito europeo. L’Italia è al secondo posto dopo il Regno Unito e siamo leader assoluti in Mediterraneo. Questa modalità trasportistica è un’invenzione dell’industria italiana.
Gli armatori italiani sono i primi operatori del mondo nel traffico ro-ro.


Il grande vantaggio di questo sistema di trasporto è quello di essere una modalità di trasporto mobile: se si interrompe una importante infrastruttura stradale, esiste una struttura mobile che può essere noleggiata in un giorno ed è la nave ro-ro con 4 km di garage e uno standard di trasporto per i conducenti formai elevato per non dire croceristico.


I detrattori delle AdM affermano che trasportiamo soltanto l’8% delle merci nazionali, in realtà siamo al 45% delle tonnellate/km.Siamo una vera eccellenza nazionale, dietro Marebonus e Ferrobonus c’è l’industria.
È un peccato che la legislatura si chiuda con un provvedimento legislativo contra personam, contra ro-ro.


Dobbiamo farci dire da Bruxelles se possiamo fare traffici di cabotaggio quando c'è un regolamento comunitario? Perché un'AdM maltese può fare un certo viaggio con un equipaggio di un certo tipo e un'AdM italiana no?
Dal 1999 a oggi si movimentano il 267% in più di metri lineari per la Sicilia, il 275 % per la Sardegna, il 1233 % su AdM internazionali.

Ravenna ha l’AdM per Brindisi e Catania, i servizi tirrenici per la Sardegna e internazionali che stanno solcando rotte miste in Mediterraneo.
La nostra proiezione è verso quell'area, la messa in sicurezza di questo mare è strategica e ringrazio il governo italiano per quanto fa in questo senso in Mediterraneo, Mar Rosso, Golfo di Aden, zone straordinariamente importanti per il traffico merci marittimo sia per il petrolio che per le materie prime.

Un mare insicuro è più costoso, spinge a cambiare rotte, a impiegare più tempo di navigazione con riflessi negativi anche sul piano ambientale. Dobbiamo considerare che il giro di affari è di 3 miliardi di euro sullo short shipping con 10 mila occupati, insomma lo short shipping è fondamentale.

Veniamo al parallelo tra Marebonus e Ecobonus. Sono d’accordo che Marebonus è un Ecobonus mascherato.

La gravità dell’Ecobonus mascherato è insito nelle linee guida del settore marittimo. Cioè
Ecobonus nasce come provvedimento di cosiddetto start up per iniziare una linea, ma in Italia
è un paradosso perché siamo i primi nelle AdM. Da qui il trucco: creiamo un meccanismo che incentivi chi vuole avviare un’AdM nel 2018 (se trova lo spazio, se non va a ledere chi già lo fa) e poi andiamo a premiare il miglioramento di chi già pratica questo servizio.
Confitarma si è messa a disposizione del Ministero e di Ram. Non dobbiamo nasconderci alcune difficoltà.


Il ‘ribaltamento’ si fonda sui soldi dell’autotrasporto ed è, quindi, un meccanismo perverso.
Gli armatori italiani non hanno mai chiesto un euro per fare le AdM, abbiamo chiesto solo di navigare con regole certe che non cambino di governo in governo, che abbiano come pilastro il Registro internazionale. A Ravenna, Genova Palermo e altrove noi siamo capaci di fare gli armatori, metteteci nelle condizioni di farlo come i colleghi di Malta. Miglioriamo il servizio per avere un contributo, da ribaltare nel caso del 70/80%.
Siamo fiduciosi perché la collaborazione è massima.

Luca SistoDirettore generale Confitarma



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