Energia
ravenna
08 febbraio 2019
I lavoratori dell'oil&gas e gli industriali verso Roma
In piazza con i sindacati anche Confindustria Romagna. Maggioli: "Il Dl semplificazioni è un suicidio industriale"
08 febbraio 2019 - ravenna - In viaggio verso Roma per la manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil per il lavoro. Da Ravenna i pullman dei sindacati partiranno alle 2 di notte per essere nella Capitale domani alle 9. Alcuni minibus si avvieranno alle 4 dal parcheggio della Rosetti. In partenza il consigliere regionale Gianni Bessi, l'assessore comunale Roberto Fagnani, il consigliere comunale Lorenzo Margotti, Renzo Righini per Omc di cui è presidente e per il Roca, Gianni Bambini dell'omonima azienda e Mauro Basurto segretario generale di Confimi.
Anche una delegazione di industriali sarà domani in piazza, a Roma, al fianco di Cgil, Cisl e Uil. E' Confindustria Romagna ad aderire alla manifestazione nazionale dei sindacati: lo fa "per contestare le politiche adottate dal Governo nel Dl Semplificazioni" e in particolare lo stop alle trivelle: un "suicidio industriale", dice il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli; "Nessun imbarazzo" ad affiancare i sindacati: "In questa fase è assolutamente importante essere uniti, difendere insieme crescita e lavoro. Ad una iniziativa come questa ci sembra assolutamente opportuno partecipare". E' un fronte comune industriali-sindacati: "Imbarazzo? Tutt'altro, credo che sia indispensabile essere uniti in momenti come questi, una fase" nel Paese, e rispetto alle politiche del Governo sul fronte dell'economia, "in cui la sensazione è che che non si dia importanza al tema della crescita. Dobbiamo essere uniti e compatti con tutte le altre organizzazioni, anche sindacali".
Per Paolo Maggioli la scelta degli industriali di Confindustria Romagna è «anche una prova di maturità, nel nostro Paese, perché non c'è un obiettivo diverso tra le imprese e i sindacati». Con il tema delle trivelle è quello che sta accadendo in Romagna: "C'è un intero territorio in subbuglio, un territorio che sta combattendo unito e compatto rispetto al tema dello stop alle trivellazione che mette a rischio l'intero tessuto economico dell'area". È "un suicidio industriale, un pasticcio che potenzialmente può fare danni dalle proporzioni inimmaginabili", sottolinea ancora il presidente di Confindustria Romagna: "I numeri sui rischi di mancati investimenti e perdite occupazionali che circolano sulla stampa in queste ore sono ampiamente sottostimati: dietro alle cifre c'è la vita di una comunità professionale storica, che vanta eccellenze e talenti richiesti in tutto il mondo, e rischia di venire spazzata via da un compromesso illogico e irricevibile".
© copyright Porto Ravenna News
Anche una delegazione di industriali sarà domani in piazza, a Roma, al fianco di Cgil, Cisl e Uil. E' Confindustria Romagna ad aderire alla manifestazione nazionale dei sindacati: lo fa "per contestare le politiche adottate dal Governo nel Dl Semplificazioni" e in particolare lo stop alle trivelle: un "suicidio industriale", dice il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli; "Nessun imbarazzo" ad affiancare i sindacati: "In questa fase è assolutamente importante essere uniti, difendere insieme crescita e lavoro. Ad una iniziativa come questa ci sembra assolutamente opportuno partecipare". E' un fronte comune industriali-sindacati: "Imbarazzo? Tutt'altro, credo che sia indispensabile essere uniti in momenti come questi, una fase" nel Paese, e rispetto alle politiche del Governo sul fronte dell'economia, "in cui la sensazione è che che non si dia importanza al tema della crescita. Dobbiamo essere uniti e compatti con tutte le altre organizzazioni, anche sindacali".
Per Paolo Maggioli la scelta degli industriali di Confindustria Romagna è «anche una prova di maturità, nel nostro Paese, perché non c'è un obiettivo diverso tra le imprese e i sindacati». Con il tema delle trivelle è quello che sta accadendo in Romagna: "C'è un intero territorio in subbuglio, un territorio che sta combattendo unito e compatto rispetto al tema dello stop alle trivellazione che mette a rischio l'intero tessuto economico dell'area". È "un suicidio industriale, un pasticcio che potenzialmente può fare danni dalle proporzioni inimmaginabili", sottolinea ancora il presidente di Confindustria Romagna: "I numeri sui rischi di mancati investimenti e perdite occupazionali che circolano sulla stampa in queste ore sono ampiamente sottostimati: dietro alle cifre c'è la vita di una comunità professionale storica, che vanta eccellenze e talenti richiesti in tutto il mondo, e rischia di venire spazzata via da un compromesso illogico e irricevibile".
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