Energia
ravenna
27 dicembre 2019
Schlumberger,ecco altri licenziamenti
Gli effetti delle decisioni del governo sull'estrazione di gas in Adriatico
27 dicembre 2019 - ravenna - Che non si dica: "Non ce l'aspettavamo". Il Roca, Confindustria Romagna, i sindacati lo vanno dicendo da tempo: la decisione del Governo di bloccare le attività di ricerca e sviluppo dell'estrazione di gas ha provocato e provocherà disoccupazione e perdita di grandi professionalità che sarebbero certamente utli anche per quella transizione che dovrebbe portarci alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma, mentre l'ideologia continua ad avere la meglio sulla razionalità e la scienza, ecco il regalo di Natale per i lavoratori dell'oil&gas. Sono Cgil, Cisl e Uil a rendere nota la notizia. La multinazionale Schlumberger vuole licenziare. Perché? Perché in Italia non ci sono prospettive per l'estrazione del gas come fonte energetica di transizione.
Il giorno 23 dicembre - spiegano i sindacati - si è svolta l’assemblea dei lavoratori di Schlumberger SpA nella base operativa di Ravenna. All'ordine del giorno la procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, in data 17 dicembre, per 12 lavoratori sul territorio nazionale, di cui 7 a Ravenna, 4 a Pescara e uno a Parma.
"Sono state approfondite e valutate le varie motivazioni evidenziate nella procedura che inducono l’azienda ai licenziamenti, le inflessibili misure che la multinazionale intende adottare, negando a priori la possibilità di ricorrere a qualsiasi ammortizzatore sociale e le azioni finalizzate al contenimento dei costi fissi che adotterà nell’immediato futuro, chiudendo la sede amministrativa di Parma, una sede operativa di Ravenna e delocalizzando nelle sedi estere servizi strategici per le attività in ambito oil&gas sul territorio, per i quali l’azienda ha tuttavia assegnato contratti in essere di attività sia in off shore con la committente Eni, che in on shore nei siti di stoccaggio per la committente Stogit".
L’assemblea, a fronte delle forti contraddizioni rispetto a quanto sottolineato nella procedura di licenziamento e alle conseguenze fortemente impattanti sulla base ravennate, "ha dichiarato lo stato di agitazione riservandosi ulteriori azioni a sostegno e in difesa dei posti di lavoro".
I lavoratori e le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per la vicenda e auspicano, quanto prima, l’apertura di un tavolo nazionale di confronto con i rappresentanti della società e le istituzioni competenti alla ricerca di soluzioni alternative e positive". Fin qui i sindacati.
Giusta la richiesta di un 'tavolo nazionale'. Ma quanche volte è già stato chiesto? E quante volte Patuanelli o Costa hanno ricevuto i sindacati, le associazioni di categoria, le istituzioni ravennati? Zero. Non solo, Costa poche settimane fa ha dichiarato che il gas può essere utile per la transizione. Quale gas, abbiamo chiesto noi di portoravennaews? Quello dell'Adriatico o quello comprato all'estero? Nessuna risposta.Speriamo di non sentir dire che 12 lavoratori sono pochi: sono 12 lavoratori che si aggiungono alle migliaia che hanno già perso il posto nell'oil&gas.
© copyright Porto Ravenna News
Il giorno 23 dicembre - spiegano i sindacati - si è svolta l’assemblea dei lavoratori di Schlumberger SpA nella base operativa di Ravenna. All'ordine del giorno la procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, in data 17 dicembre, per 12 lavoratori sul territorio nazionale, di cui 7 a Ravenna, 4 a Pescara e uno a Parma.
"Sono state approfondite e valutate le varie motivazioni evidenziate nella procedura che inducono l’azienda ai licenziamenti, le inflessibili misure che la multinazionale intende adottare, negando a priori la possibilità di ricorrere a qualsiasi ammortizzatore sociale e le azioni finalizzate al contenimento dei costi fissi che adotterà nell’immediato futuro, chiudendo la sede amministrativa di Parma, una sede operativa di Ravenna e delocalizzando nelle sedi estere servizi strategici per le attività in ambito oil&gas sul territorio, per i quali l’azienda ha tuttavia assegnato contratti in essere di attività sia in off shore con la committente Eni, che in on shore nei siti di stoccaggio per la committente Stogit".
L’assemblea, a fronte delle forti contraddizioni rispetto a quanto sottolineato nella procedura di licenziamento e alle conseguenze fortemente impattanti sulla base ravennate, "ha dichiarato lo stato di agitazione riservandosi ulteriori azioni a sostegno e in difesa dei posti di lavoro".
I lavoratori e le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per la vicenda e auspicano, quanto prima, l’apertura di un tavolo nazionale di confronto con i rappresentanti della società e le istituzioni competenti alla ricerca di soluzioni alternative e positive". Fin qui i sindacati.
Giusta la richiesta di un 'tavolo nazionale'. Ma quanche volte è già stato chiesto? E quante volte Patuanelli o Costa hanno ricevuto i sindacati, le associazioni di categoria, le istituzioni ravennati? Zero. Non solo, Costa poche settimane fa ha dichiarato che il gas può essere utile per la transizione. Quale gas, abbiamo chiesto noi di portoravennaews? Quello dell'Adriatico o quello comprato all'estero? Nessuna risposta.Speriamo di non sentir dire che 12 lavoratori sono pochi: sono 12 lavoratori che si aggiungono alle migliaia che hanno già perso il posto nell'oil&gas.
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