Energia
roma
27 agosto 2020
Oil&gas, riammessi alcuni emendamenti per sbloccare il settore
Il sen. Collina: "Possibile sbloccare trenta progetti"
27 agosto 2020 - roma - Ieri sono stati riammessi, e saranno discussi oggi, alcuni emendamenti al DL Semplificazioni che vanno nella direzione di sbloccare il settore della ricerca e produzione di idrocarburi, nella logica di diminuire l'impatto ambientale e il rischio delle importazioni e di ridurre la bolletta energetica. Gli emendamenti sono stati presentati da Stefano Collina del PD, da Paolo
Arrigoni della Lega, da Gelsomina Vono di Italia Viva e da Alessandra
Gallone di Forza Italia.
"Si tratta di una scelta - commenta il presidente dell'Associazione per l'energia nazionale Giampiero Saini - per l'ambiente e per i lavoratori di una intera filiera industriale: sganciare il Pitesai dalla moratoria vuol dire consentire ai progetti già avviati di andare avanti, mantenere ed ampliare la base occupazionale e l’indotto, garantendo al Ministero dello Sviluppo
Economico i tempi necessari per un lavoro serio e preciso sul Pitesai.
Allo stesso tempo si ridurrebbe il ricorso alle onerose e ambientalmente
rischiose importazioni".
“Con il mio emendamento – spiega il sen. Collina - su 180 domande di messa in moratoria, circa 30 vengono sbloccate in base a tre criteri: devono già essere progetti in possesso della valutazione di impatto ambientale, essere immediatamente cantierabili, il proponente deve essere solido finanziariamente”.
Tutte condizioni che coincidono con diversi progetti di Eni che fanno capo al distretto ravennate e già in possesso di tutte le autorizzazioni. Collina ha presentato anche un emendamento per la semplificazione dell’iter progettuale per lo stoccaggio della CO2 nei pozzi ravennati non più produttivi di Eni.
Per il sindaco Michele de Pascale è positivo che “Collina e il partito democratico abbiamo assunto una posizione così chiara per superare gli effetti negativi del Pitesai. Ora, però, il problema va affrontato nel suo complesso. Le società che tanno presentando progetti per le rinnovabili sono le stesse impegnate nell’estrazione del gas, e questo facilita il mix energetico di cui ha bisogno il Paese”.
Franco Nanni, presidente del Roca, le aziende dell’oil&gas, vede nell’emendamento la chiave per creare migliaia di posti di lavoro “e per non dare solo sussidi”. “Purtroppo il Governo insiste nel volere importare il gas necessario per la transizione, appesantendo la bilancia dei pagamenti. Gli emendamenti possono essere una svolta decisiva”.
Di posti di lavoro parla naturalmente Costantino Ricci, segretario provinciale della Cgil. “Quanto sta avvenendo nelle aule parlamentari e nelle commissioni per la definizione del Dl Semplificazioni – spiega - è l’ultima occasione per i lavoratori dell’oil&gas di essere parte integrante nel percorso di transizione energetica che Ravenna sta costruendo. Se ciò non si realizzasse, stante gli attuali dati di produzione scesi sotto i 35 kboe/g, siamo fortemente preoccupati rispetto alle pesanti ripercussioni occupazionali che ricadranno inevitabilmente a breve, sui territori”.
© copyright Porto Ravenna News
Arrigoni della Lega, da Gelsomina Vono di Italia Viva e da Alessandra
Gallone di Forza Italia.
"Si tratta di una scelta - commenta il presidente dell'Associazione per l'energia nazionale Giampiero Saini - per l'ambiente e per i lavoratori di una intera filiera industriale: sganciare il Pitesai dalla moratoria vuol dire consentire ai progetti già avviati di andare avanti, mantenere ed ampliare la base occupazionale e l’indotto, garantendo al Ministero dello Sviluppo
Economico i tempi necessari per un lavoro serio e preciso sul Pitesai.
Allo stesso tempo si ridurrebbe il ricorso alle onerose e ambientalmente
rischiose importazioni".
“Con il mio emendamento – spiega il sen. Collina - su 180 domande di messa in moratoria, circa 30 vengono sbloccate in base a tre criteri: devono già essere progetti in possesso della valutazione di impatto ambientale, essere immediatamente cantierabili, il proponente deve essere solido finanziariamente”.
Tutte condizioni che coincidono con diversi progetti di Eni che fanno capo al distretto ravennate e già in possesso di tutte le autorizzazioni. Collina ha presentato anche un emendamento per la semplificazione dell’iter progettuale per lo stoccaggio della CO2 nei pozzi ravennati non più produttivi di Eni.
Per il sindaco Michele de Pascale è positivo che “Collina e il partito democratico abbiamo assunto una posizione così chiara per superare gli effetti negativi del Pitesai. Ora, però, il problema va affrontato nel suo complesso. Le società che tanno presentando progetti per le rinnovabili sono le stesse impegnate nell’estrazione del gas, e questo facilita il mix energetico di cui ha bisogno il Paese”.
Franco Nanni, presidente del Roca, le aziende dell’oil&gas, vede nell’emendamento la chiave per creare migliaia di posti di lavoro “e per non dare solo sussidi”. “Purtroppo il Governo insiste nel volere importare il gas necessario per la transizione, appesantendo la bilancia dei pagamenti. Gli emendamenti possono essere una svolta decisiva”.
Di posti di lavoro parla naturalmente Costantino Ricci, segretario provinciale della Cgil. “Quanto sta avvenendo nelle aule parlamentari e nelle commissioni per la definizione del Dl Semplificazioni – spiega - è l’ultima occasione per i lavoratori dell’oil&gas di essere parte integrante nel percorso di transizione energetica che Ravenna sta costruendo. Se ciò non si realizzasse, stante gli attuali dati di produzione scesi sotto i 35 kboe/g, siamo fortemente preoccupati rispetto alle pesanti ripercussioni occupazionali che ricadranno inevitabilmente a breve, sui territori”.
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