Energia
ravenna
17 novembre 2020
Decommissioning, autorizzazioni Mise in ritardo
Lo smantellamento di 5 piattaforme non prima del 2023-2024
17 novembre 2020 - ravenna - Decommissiong e smantellamento anticipato della piattaforma Angela e Angelina fermi al palo per l’assenza di autorizzazioni da parte di Mise e ministero dell’Ambiente.
Lo smantellamento delle piattaforme offshore dismesse di Eni di fronte alla costa ravennate non partirà prima del 2023-24. Dai ministeri per lo Sviluppo economico e per l’Ambiente non sono ancora pervenute le relative autorizzazioni.
L'assessore comunale allo Sviluppo economico, Massimo Cameliani, ha risposto nel pomeriggio in Consiglio comunale a una interrogazione dei gruppi consiliari, in maggioranza, Articolo 1-Mdp e Sinistra per Ravenna.
I consiglieri sono infatti preoccupati per i ritardi dovuti anche all'emergenza sanitaria e perché "si allungano i tempi" per la dismissione della piattaforma Angela Angelina. Tutte cose che "non possono fare piacere".
Cameliani ha precisato che dopo la richiesta da parte del sindaco Michele De Pascale di chiusura anticipata della piattaforma Angela Angelina, davanti a Lido di Dante, Eni ha dato la sua disponibilità a definire con il ministero dello Sviluppo economico modalità e tempistiche. È stato così avviato un tavolo di lavoro tra Comune, Eni e Assorisorse (la ex Assomineraria) che ha portato a una richiesta di parere al ministero su una serie di questioni, tra cui la necessità di una specifica valutazione o di una semplice presa d'atto da parte del ministero stesso e la possibile riassegnazione della concessione. Parere per il quale "non è ancora arrivata la risposta".
Sul fronte del decommissioning, prosegue Cameliani, "Eni ha confermato i piani presentati", con cinque richieste di smantellamento da marzo 2020. E come conferma il Bollettino ufficiale Idrocarburi del ministero dello Sviluppo economico per cinque strutture è stato avviato l'iter e per il 2021 ne sono state presentate altre cinque.
"L'attività di decommissioning- conclude l'assessore- potrebbero essere avviate nel 2023-2024, in funzione del rilascio delle autorizzazioni dei ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente". Intanto va avanti, sempre a Ravenna, "l'importante" progetto nazionale per la captazione della Co2, presentati dall’Eni e del valore di 2 miliardi
© copyright Porto Ravenna News
Lo smantellamento delle piattaforme offshore dismesse di Eni di fronte alla costa ravennate non partirà prima del 2023-24. Dai ministeri per lo Sviluppo economico e per l’Ambiente non sono ancora pervenute le relative autorizzazioni.
L'assessore comunale allo Sviluppo economico, Massimo Cameliani, ha risposto nel pomeriggio in Consiglio comunale a una interrogazione dei gruppi consiliari, in maggioranza, Articolo 1-Mdp e Sinistra per Ravenna.
I consiglieri sono infatti preoccupati per i ritardi dovuti anche all'emergenza sanitaria e perché "si allungano i tempi" per la dismissione della piattaforma Angela Angelina. Tutte cose che "non possono fare piacere".
Cameliani ha precisato che dopo la richiesta da parte del sindaco Michele De Pascale di chiusura anticipata della piattaforma Angela Angelina, davanti a Lido di Dante, Eni ha dato la sua disponibilità a definire con il ministero dello Sviluppo economico modalità e tempistiche. È stato così avviato un tavolo di lavoro tra Comune, Eni e Assorisorse (la ex Assomineraria) che ha portato a una richiesta di parere al ministero su una serie di questioni, tra cui la necessità di una specifica valutazione o di una semplice presa d'atto da parte del ministero stesso e la possibile riassegnazione della concessione. Parere per il quale "non è ancora arrivata la risposta".
Sul fronte del decommissioning, prosegue Cameliani, "Eni ha confermato i piani presentati", con cinque richieste di smantellamento da marzo 2020. E come conferma il Bollettino ufficiale Idrocarburi del ministero dello Sviluppo economico per cinque strutture è stato avviato l'iter e per il 2021 ne sono state presentate altre cinque.
"L'attività di decommissioning- conclude l'assessore- potrebbero essere avviate nel 2023-2024, in funzione del rilascio delle autorizzazioni dei ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente". Intanto va avanti, sempre a Ravenna, "l'importante" progetto nazionale per la captazione della Co2, presentati dall’Eni e del valore di 2 miliardi
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