Porti
ravenna
29 gennaio 2024
Spedizionieri, Riparbelli (Ader): «Dogana, la carenza di personale non può rallentare le operazioni commerciali»
Incontro organizzato dal Propeller Club presieduto da Simone Bassi
29 gennaio 2024 - ravenna - «Non possiamo permettere che la carenza di personale all’Ufficio della Dogana di Ravenna rallenti le operazioni commerciali che nella legalità devono comunque essere fluide e performanti». Lo ha affermato Alessandra Riparbelli, presidente della sezione ravennate dell’Ader, l’associazione doganalisti dell’Emilia-Romagna.
Un concetto ribadito qualche giorno fa anche Luigi Trojani, vicepresidente degli spedizionieri liguri e genovesi aderenti a Spediporto, che in una intervista al Secolo XIX sottolinea «lo spedizioniere prevede i problemi, ma è legato al fattore tempo/velocità. La sosta eccessiva della merce e dei container nei piazzali portuali rappresenta un costo extra, la merce deve andare veloce».
A Ravenna la questione della carenza di organico in Dogana è stata posta da Ribarbelli in un incontro del Propeller Club presieduto da Simone Bassi.
«L’economia del mare in Emilia-Romagna genera un valore aggiunto di 3,7 miliardi di euro pari al 7% del totale nazionale. E sapete quante persone attualmente reggono il peso di questa economia? Solo 60 funzionari doganali a Ravenna con un rendimento pro-capite di circa 61 milioni di euro. Ma in quale azienda c’è una tale produttività?». È la domanda posta da Riparbelli.
Quando fa riferimento ai «soli» 60 funzionari, la presidente richiama l’argomento della carenza «cronica» di personale all’ufficio delle dogane di Ravenna «perché non sono state rimpiazzate le persone andate in pensione e sono stati indetti pochi concorsi, anche a causa del Covid e delle lunghe procedure necessarie».
In seguito a una recente prova «sono arrivate 11 persone – spiega -, ma tra quelle andate in pensione nel 2023 e con le prossime uscite di quest’anno probabilmente alla fine i funzionari saranno 59 sui 90 previsti dalla pianta organica. Questa, come ben capite, è una situazione emergenziale». Ad appesantirla, lo sviluppo del terminal crociere, con i suoi 330mila passeggeri nella stagione 2023 e i relativi controlli doganali che richiedono personale dedicato.
Sulla carenza di personale si è soffermato anche Federico Di Tommaso, presidente regionale dell’Ader. «I rinforzi li chiediamo da anni – ha detto -, e servono in tutti gli uffici della dogana dell’Emilia-Romagna. In regione, da Piacenza a Ravenna, abbiamo realtà produttive molto importanti per export e import, e uffici che contano solo 17/20 elementi».
All'incontro, organizzato per presentare al cluster potuale il nuovo direttore dell'Uffico delle Dogane di Ravenna, Francesco Papoff, ha preso parte anche Oriano Visani, presidente degli Spedizionieri doganali della regione Emilia-Romagna che si è soffermato in particolare sulla nascita e la storia della dogana in Italia dalla fine dell’800.
© copyright Porto Ravenna News
Un concetto ribadito qualche giorno fa anche Luigi Trojani, vicepresidente degli spedizionieri liguri e genovesi aderenti a Spediporto, che in una intervista al Secolo XIX sottolinea «lo spedizioniere prevede i problemi, ma è legato al fattore tempo/velocità. La sosta eccessiva della merce e dei container nei piazzali portuali rappresenta un costo extra, la merce deve andare veloce».
A Ravenna la questione della carenza di organico in Dogana è stata posta da Ribarbelli in un incontro del Propeller Club presieduto da Simone Bassi.
«L’economia del mare in Emilia-Romagna genera un valore aggiunto di 3,7 miliardi di euro pari al 7% del totale nazionale. E sapete quante persone attualmente reggono il peso di questa economia? Solo 60 funzionari doganali a Ravenna con un rendimento pro-capite di circa 61 milioni di euro. Ma in quale azienda c’è una tale produttività?». È la domanda posta da Riparbelli.
Quando fa riferimento ai «soli» 60 funzionari, la presidente richiama l’argomento della carenza «cronica» di personale all’ufficio delle dogane di Ravenna «perché non sono state rimpiazzate le persone andate in pensione e sono stati indetti pochi concorsi, anche a causa del Covid e delle lunghe procedure necessarie».
In seguito a una recente prova «sono arrivate 11 persone – spiega -, ma tra quelle andate in pensione nel 2023 e con le prossime uscite di quest’anno probabilmente alla fine i funzionari saranno 59 sui 90 previsti dalla pianta organica. Questa, come ben capite, è una situazione emergenziale». Ad appesantirla, lo sviluppo del terminal crociere, con i suoi 330mila passeggeri nella stagione 2023 e i relativi controlli doganali che richiedono personale dedicato.
Sulla carenza di personale si è soffermato anche Federico Di Tommaso, presidente regionale dell’Ader. «I rinforzi li chiediamo da anni – ha detto -, e servono in tutti gli uffici della dogana dell’Emilia-Romagna. In regione, da Piacenza a Ravenna, abbiamo realtà produttive molto importanti per export e import, e uffici che contano solo 17/20 elementi».
All'incontro, organizzato per presentare al cluster potuale il nuovo direttore dell'Uffico delle Dogane di Ravenna, Francesco Papoff, ha preso parte anche Oriano Visani, presidente degli Spedizionieri doganali della regione Emilia-Romagna che si è soffermato in particolare sulla nascita e la storia della dogana in Italia dalla fine dell’800.
© copyright Porto Ravenna News